Stefani: il sociale è al primo punto. Malumori in FdI per la troppa generosità

«Per me è l’onore più grande». Cosi Alberto Stefani commenta l’ufficialità della sua candidatura a governatore della Regione Veneto. «Ringrazio la coalizione di centrodestra per il sostegno, ora avanti verso il traguardo Il 23 e 24 novembre siamo chiamati a eleggere il presidente di tutti i Veneti. La nostra squadra è pronta ad amministrare la Regione, in continuità con l’ottimo lavoro di Luca Zaia». «Il nostro impegno è chiaro: metteremo davanti a tutto, anche alle logiche della politica, le necessità delle persone – spiega Stefani – Accetto questo confronto forte di un’eredità solida. Abbiamo davanti grandi e nuove sfide, che meritano di essere affrontate con energia. A partire dal disagio giovanile, dall’invecchiamento della popolazione, dalla crisi economica internazionale, sino alla difesa dell’ambiente e del lavoro. Trascorrerò la campagna elettorale nelle piazze e nelle periferie dei nostri Comuni, cercando di stringere la mano a quanti più Veneti possibile – conclude Stefani – Ascolterò tutti, compreso chi non la pensa come me». Stefani ha già anticipato alcune linee del programma: «Dalla cura del sintomo alla cura dei bisogni della persona, fisici e psicologici», ha spiegato Stefani in un convegno a Padova, fissando le priorità dell’agenda. «Il Sociale sarà il primo punto del nostro programma di governo della Regione. Il Veneto ha davanti a sé sfide nuove, quali l’invecchiamento della popolazione, l’aumento del disagio giovanile, l’incremento delle patologie croniche e neurodegenerative. Per questo stanzieremo ancora più risorse in un comparto che sarà protagonista nell’attività amministrativa – spiega Stefani – Istituiremo anche un assessorato al Sociale, che rappresenti la casa di tutti i Veneti, indipendente e con portafoglio-insiste – Abbiamo bisogno di un Veneto che si faccia Comunità, che accompagni la persona e la famiglia, in continuità con quanto già fatto negli ultimi anni. Un Veneto in cui nessuno resta solo – conclude il candidato del centrodestra – Ringrazio gli organizzatori e i promotori di questo confronto. Auspico che occasioni di dialogo come quella di oggi diventino un appuntamento fisso anche dopo la fine della campagna elettorale e costituiscano una vera e propria piattaforma di dibattito e stimolo permanente». E ora Fratelli d’Italia chiederà tutto: la maggior parte degli assessorati di Giunta, compresa la sanità che potrebbe appunto essere sdoppiata tra Sociale e ospedali, le commissioni consiliari, le aziende partecipate. E anche i prossimi capoluoghi al voto, tra cui Verona che Forza Italia vuole da sempre per ricandidare Flavio Tosi. E qui si inserisce un duello tutto da vedere, quello tra i due capolista. Luca Zaia capolista della Lega in tutte e sette le province, Tosi capolista di Forza Italia anche lui in tutte le province. A Verona chi vincerà? Ma è chiaro a questo punto che l’obiettivo della Lega è evitare che Stefani si trovi ostaggio di Fdl mentre l’obiettivo di Fdl è ottenere un’adeguata compensazione per aver «generosamente» (come aveva detto in una intervista il segretario De Carlo) ceduto la presidenza. Una scelta, quella di Stefani, che è comunque andata di traverso al popolo di Fratelli d’Italia veronese e anche veneto che puntavano a una presidenza di regione sicura e che inoltre crea malcontento nella Lega della Lombardia che teme di essere stata venduta a favore del Veneto e quando si andrà a votare per il dopo Attilio Fontana l’opzione prioritaria sarà del partito della Meloni. In casa Lega, del Veneto, grandi complimenti per Stefani: «Farai breccia nel cuore dei Veneti», dicono i deputati. «Giovane, capace e pronto per portare avanti al meglio il cammino tracciato da Zaia» affermano Giorgia Andreuzza, Massimo Bitonci, Ingrid Bisa, Gianangelo Bof, Dimitri Coin, Arianna Lazzarini ed Erik Pretto. Il vicesegretario della Lega e sottosegretario Durigon: «”Buongoverno di Lega e centrodestra in Veneto, ora rinascita in Campania e Puglia. Siamo pronti a confermare il buongoverno in Veneto con il candidato Alberto Stefani, che erediterà l’eccellente amministrazione regionale di Luca Zaia”». Dalle opposizioni invece arrivano commenti sarcastici. «Dopo mesi di incertezze, veti incrociati e tensioni interne, nel centrodestra pare che finalmente abbiano trovato un nome. Peccato che più che una scelta condivisa, quella di Stefani sembri una bella forzatura: il risultato di una coalizione che sta insieme per inerzia, passa le giornate a litigare sulle poltrone e arriva alle decisioni più per inerzia che per convinzione» dice Vanessa Camani, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale del Veneto.