Storgato, un eroe della notte di Belgrado. L’ex di Hellas e Juve ricorda quella partita: ”Con Galderisi una serata indimenticabile”

Era il 29 settembre 1983 – quasi 42 anni fa – quando il Verona di Osvaldo Bagnoli sconfisse per 3-2 la Stella Rossa, guadagnando l’accesso al secondo turno dell’allora Coppa Uefa. Tra gli ”eroi di Belgrado” c’era anche Massimo Storgato, in campo con la maglia numero 9 a seguito dell’ennesima intuizione visionaria del tecnico gialloblù, uno che il ”falso nove” l’aveva inventato ben prima che arrivassero tutti gli altri. «Mancava Iorio e con Jordan in panchina ricorda Storgato giocai davanti assieme a Galderisi, che fece due fantastici gol. Per caratteristiche ero capace di coprire più ruoli e in quello, ammetto, mi divertivo un sacco. Alcuni anni fa, quando ero osservatore per il Torino, entrai nello stadio e feci un video da mandare ad alcuni miei compagni di allora. Che ricordi . Al Verona c’era arrivato dalla Juventus, assieme a Nanu Galderisi, nella trattativa che aveva visto Domenico Penzo fare il percorso inverso. «Quell’anno misi insieme diverse presenze. Grazie, come detto, alla mia capacità di adattamento, trovai spazio e giocai con una certa continuità». A fine anno, però, le strade si separarono. «Da Verona confessa – non sarei mai andato via. Feci di tutto per rimanere ma a quel tempo non avevamo molta voce in capitolo. I due club non riuscirono a trovare un accordo e tutto fini alle buste. Galderisi rimase a Verona mentre io, credo per una cifra irrisoria, feci ritorno a Torino. Ironia della sorte i gialloblù l’anno dopo avrebbero vinto lo scudetto mentre io andai alla Lazio che retrocesse in B». Per Storgato, cresciuto nel settore giovanile bianconero, la Juventus rimane un grande rimpianto. «Purtroppo si. Non lo nascondo. Essendo cresciuto con i bianconeri, mi sento juventino da sempre. La Juventus per me è sempre stata casa. La mia carriera, però, si è sviluppata sempre lontano da Torino». E sabato una Juventus a punteggio pieno arriva al Bentegodi. «La squadra di Tudor è una formazione bella tosta e verrà a Verona per cercare naturalmente la vittoria. L’Hellas, come successo in questi ultimi anni, è ancora un cantiere aperto. Ho visto la sintesi della partita con la Cremonese. C’è gente veloce e spigolosa. Quello di Zanetti è un 3-5-2 che può dare fastidio a molti. Mi aspetto sicuramente una bella partita». Il match metterà di fronte due tecnici sui quali, a fine stagione scorsa, erano emersi dubbi sulla loro conferma. Secondo Storgato la scelta di non cambiare è stata quella migliore. «Si tratta di due allenatori preparati che conoscono molto bene l’ambiente. A parlare sarà come sempre il campo ma i club hanno fatto per me la cosa giusta». Oggi il presente di Storgato si chiama calcio giovanile. «Ho fatto per alcuni anni l’osservatore per il Torino e oggi sono direttore tecnico della rappresentativa del Piemonte e faccio scouting per le Nazionali professionistiche italiane. Perchè facciamo fatica con la Nazionale maggiore? La presenza di tanti stranieri non aiuta. I giovani bravi ci sono ma bisogna avere coraggio nel lanciarli e tanta pazienza. Diversamente diventa tutto molto difficile».