“È una bellissima notizia che fa del 2 febbraio una giornata storica. Diamo corso alla volontà dei Padri costituenti che scrissero la Carta costituzionale in vigore dal ‘48 e ai dettami della modifica del titolo quinto. Ma non è il traguardo di un percorso; è l’inizio. Si apre una grande sfida per questo Paese perché stiamo scrivendo una vera e propria pagina di storia. Va riconosciuto a questo Governo che con molta coerenza e rispetto per gli elettori ha mantenuto gli impegni, avviando il percorso dell’autonomia. Un vero nuovo cammino che viene avviato dopo solo un centinaio di giorni dall’insediamento. Ringrazio il Presidente Meloni e tutto il Consiglio dei Ministri, in particolare il ministro Calderoli che ha seguito in prima persona questa partita, svolgendo un grande lavoro con tanto buon senso e capacità d’ascolto, a cominciare dal dialogo con le Regioni fin dalla stesura della prima bozza”.
È questo il primo commento del Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, al ‘via libera’ in Consiglio dei Ministri della prima bozza del disegno di legge sull’Autonomia differenziata, presentato dal ministro per gli Affari Regionali Roberto Calderoli. Sulla stessa lunghezza d’onda tutti gli esponenti leghisti dal senatore De Carlo, ai parlamentari Stefani, Bitonci e Bizzotto.
Di parere diametralmente opposto il deputato dem Enzo Amendola. “Gli applausi del Cdm all’approvazione dell’Autonomia Differenziata di Calderoli- ha detto- sono grotteschi. Un Governo felice di spaccare il Paese, di isolare ancora di più le Regioni del sud, di fare becera propaganda usando l’assetto istituzionale dello Stato. Ci opporremo con forza. È tempo che anche in Basilicata le forze progressiste e democratiche si mobilitino contro questo Decreto Spacca Italia. Il PD sarà in prima linea”.
Ancora più duro il commento di Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Tonia Guerra, responsabile campagna contro l’autonomia differenziata
del Partito della Rifondazione Comunista. “Giorgia Meloni-hanno detto- e il suo partito smettano di dirsi patrioti e di strumentalizzare tricolore e inno di Mameli. Oggi il Consiglio dei Ministri ha approvato lo “SpaccaItalia” e mi quereli Calderoli se non è vero. Avremo tanti staterelli e la secessione dei ricchi che i leghisti auspicano da sempre. Questi non sono patrioti ma traditori della patria. Questa è una pugnalata definitiva alla schiena del meridione, ma anche all’uguaglianza dei diritti per tutte le italiane e gli italiani.
Scuola e sanità pubbliche, ambiente, diritti di chi lavora sono destinati al tritacarne. In questa giornata nera per la storia della Repubblica va ricordato che tutto questo è stato reso possibile dalla sciagurata modifica del Titolo V della Costituzione nel 2001 da parte del centrosinistra, dal si del PD e anche del M5S ai referendum in Lombardia e Veneto, dalla vergognosa alleanza di Bonaccini con Zaia e Fontana’’. Contro l’autonomia differenziata annunciano barricate.
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