Tari e “Tasi’’. L’indagine sui rifiuti urbani di cittadinanza attiva La tassa che si paga a Verona è una delle più basse d’Italia e si attesta all’8° posto su 100 capoluoghi. La spesa media per tre persone con una casa di proprietà da 100 metri quadri e di 204 euro

La Tari che si paga a Verona è una delle più basse d’Italia. Ad attestarlo è l’indagine Rifiuti Urbani dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanza Attiva del Ministero dello Sviluppo Economico. La nostra città è nella top ten dei capoluoghi dove la gestione dei rifiuti pesa meno sulle tasche delle famiglie. Verona si attesta all’ottavo posto su una classifica di oltre 100 cittadine. La spesa media per 3 persone con una casa di proprietà da 100 metri quadri è di 204 euro, tariffa rimasta invariata rispetto al 2020. E se a Verona i costi restano uguali all’anno precedente, l’indagine ha evidenziato aumenti in ben 53 capoluoghi. A crescere è invece la digitalizzazione delle procedure, per una città sempre più smart. Quest’anno Solori, Società di Riscossione Locale del Comune di Verona, ha eliminato il cartaceo per il 65,52% delle richieste di saldo della Tari. Milano, per esempio, si ferma al 10%. Su 138 mila avvisi emessi, 52 mila sono stati inviati via email o Pec e 40 mila tramite l’app IO, dalla quale è possibile effettuare l’immediato pagamento.
Questa mattina, in diretta streaming, il sindaco Federico Sboarina e l’amministratore unico di Solori Marco Vantini, hanno snocciolato i numeri dell’indagine che vede Verona in testa alla classifica. Erano presenti anche gli assessori al Bilancio e Tributi Francesca Toffali e alle Aziende partecipate Stefano Bianchini.
“Siamo una delle città più virtuose, con le tariffe più basse d’Italia, una conferma dell’impegno messo in campo per non gravare sulle famiglie e sulle attività economiche, a maggior ragione in questo anno e mezzo di pandemia’’– ha detto il sindaco -.