“L’escalation di episodi di violenza e furti e il costante aumento del degrado in pieno centro storico vanno assolutamente arginati: Verona non può permettersi un crollo di immagine e reputazione. Ne va del futuro della nostra economia, basata in larga parte sul turismo, ma anche della qualità della vita dei cittadini, oggi in costante peggioramento”. Cosi Paolo Arena, presidente di Confcommercio Verona, commenta i più recenti fatti di cronaca in Bra e sul Liston: borseggi, furti nei locali, persone alterate che si denudano, minacce. “È vero che il turismo è associato a un incremento di borseggi e truffe osserva Francesca Toffali, presidente di Confcommercio nella Prima Circoscrizione e che le città d’arte guidano queste statistiche. Ma questo non significa arrendersi al ‘è sempre stato così’. Assistiamo ormai quotidianamente a furti ai danni di turisti, negozi, ristoranti e alberghi: vogliamo continuare a leggere queste cronache o provare a costruire soluzioni condivise tra amministratori e imprese?”. Confcommercio ribadisce la richiesta, avanzata da mesi, di aprire un tavolo permanente di confronto. “Non siamo mai stati convocati – continua Toffali e veniamo coinvolti solo a decisioni già prese. È un metodo che serve a poco: la sicurezza, come altre questioni che denunciamo da tempo, va affrontata insieme e con una programmazione seria. In una città ormai poco abitata da residenti, ogni attività economica rappresenta un presidio, una sentinella, una vetrina. Ignorare questo è miope. Se passa la narrativa che Verona non è sicura, tutti ne pagheremo le conseguenze, non solo il turismo. La percezione di insicurezza può produrre danni più gravi dei reati stessi”. Accanto alla richiesta istituzionale, Confcommercio Verona sta portando avanti un progetto concreto di vigilanza privata con il coinvolgimento dei commercianti. Un servizio di sicurezza con operatori qualificati che, nel rispetto delle normative vigenti sottolinea il direttore generale Nicola Dal Dosso – gestiscano la prevenzione e provvedano all’allontanamento di persone sgradevoli e bivaccatori; una sorta di ‘ronda’ professionale a supporto degli operatori di polizia che in modo lodevole, ma tra mille difficoltà, devono ogni giorno fronteggiare situazioni difficili”.