Tegnèmo duro! Siamo veneti, non dimentichiamolo Il Coronavirus sta stravolgendo le nostre vite ma non dobbiamo abbandonarci al panico. Rispettiamo le regole, aspettiamo, e ignoriamo i leoni da tastiera. Ne usciremo anche stavolta!

Noi veneti siamo abituati ad affrontare le catastrofi: alluvioni, frane, trombe d’aria. Eventi simili, purtroppo, fanno parte della nostra storia. Tre mesi fa Venezia è finita sott’acqua, quasi come nel ‘66. A novembre 2018, esattamente un anno prima, la furia devastante del vento aveva scoperchiato case, aziende e abbattuto migliaia di alberi nel Bel­lunese e nel Vicentino, provincia che nel 2010, assieme a quelle di Verona e Padova, ha dovuto fare i conti con la piena inarrestabile dei fiumi.

Ogni estate, ormai, lungo il litorale veneziano facciamo i conti con gli uragani. Abbiamo avuto morti e feriti. Ci siamo disperati, abbiamo maledetto il cielo, ma ci siamo sempre rimessi in piedi alla svelta senza piangerci addosso, senza invocare l’intervento salvifico dello Stato.

UN NEMICO BASTARDO
Abbiamo spalato il fango dalle abitazioni e dalle ditte, tolto massi e piante precipitati in strada, rimesso a nuovo spiagge cancellate dalla forza inarrestabile della natura. Schiena curva, forza d’animo e orgoglio, lo dicono i fatti. Stavolta il nemico è invisibile, subdolo, bastardo. È una bestia venuta dall’altra parte del mondo che però qui ha trovato radici fertili e sta attentando alla nostra salute. Non lo possiamo prendere a pugni, ma possiamo comunque fronteggiare l’emergenza senza abbandonarci al panico. È vero che il computo delle vittime e dei contagiati si ingrossa ogni giorno di più, da un momento all’altro ci siamo trovati a dover fare i conti con scene che vedevano solo in televisione in un Paese dove scrivono con gli ideogrammi, vige il regime comunista e la libertà è quella che è. In un fine settimana, nel Nord Italia, è cambiato tutto: scuole e uffici chiusi, niente partite di calcio, cinema con le saracinesche abbassate, paesi in quarantena, strade vietate. Siamo stati catapultati nella vita ai tempi del Coronavirus. Non eravamo abituati: e come avremmo potuto esserlo? Anche nella paura però si può essere razionali.

NIENTE LEONI DA TASTIERA!
Non entriamo nel merito delle scelte politiche, anche se di controsensi ve ne sono parecchi, ma non possiamo che accettarli, siamo abituati a governanti in balìa dell’improvvisazione. Quello che possiamo fare è attenerci alle disposizioni dimostrando ancora una volta di che pasta siamo fatti. E dunque ignoriamo i leoni da tastiera, i tuttologi, gli odiatori seriali. Che si fottano i provocatori di altre latitudini. Mettiamo fine al ridicolo e inutile assalto ai supermercati, oltretutto un controsenso dato che alitarsi addosso non è certo la migliore forma di prevenzione. Limitiamoci a rispettare le regole, come abbiamo sempre fatto, soprattutto in situazioni difficili. Stavolta non si può fare altro, non c’è da rimboccarsi le maniche ma solo da mantenere la calma. Possiamo soltanto aspettare e incrociare le dita.

Forza Veneto! Forza veneti!

Alessandro Gonzato