Terapia intensiva, personale arrabbiato L’AOUI non concilia. Giovedì assemblea della neurochirurgia di Borgo Trento

C’è stato il tentativo di conciliazione innanzi al Prefetto di Verona, fra Azienda Ospedaliera integrata Universitaria e sindacato UIL FPL necessario a trovare una soluzione per chiudere lo stato di agitazione proclamato dal personale della Neurochirurgia Terapia Intensiva 2 B dell’Ospedale Maggiore di Borgo Trento, rimasto escluso dall’accordoCOVID-19 finanziato dalla Regione Veneto.

“Abbiamo proposto”, scrive in una nota il segretario generale UIL FPL Verona Stefano Gottardi, “di utilizzare le risorse residue documentate dall’azienda e quelle che cercheremo di ottenere dall’accordo che sarà stipulato con la Regione Veneto giovedì 29 ottobre, ma l’azienda non ha dato spazio alla conciliazione trincerandosi dietro a pregressi accordi con il personale non inerenti all’emergenza COVID, inoltre ha sostenuto che l’apertura al progetto per questo personale andrebbe ad aumentare la platea dei partecipanti”.

“Avvilenti le parole dei dirigenti”, continua, “delle Professioni Sanitarie che hanno rappresentato come attività secondaria quella effettuata dai professionisti sanitari di questo reparto, per questo motivo siamo profondamente delusi dall’incontroe lo saranno anche gli infermieri che già oggi sono impegnati,come in primavera, per affrontarel’emergenza pandemica. Per fare un esempio sullo stato d’animo che stanno vivendo questi infermieri:è stato riconosciuto il progetto a chiha trasferito i pazienti verso leterapieintensive COVID e non al personaleche collaborando con il Pronto Soccorso stabilizzando, intubando, facendo si che il paziente potesse raggiungere il reparto per essere assistito nel modo adeguato”.

“Organizzeremo”, conclude, “un’assemblea giovedì 29 ottobre con il personale coinvolto e si deciderà come attuare la protesta”.