Tomas e Berta, una coppia. Assieme… dandosi le spalle “Ogni individuo, in fondo, è un codice difficile da decifrare”

“Berta Isla” di Javier Marias. (2018, Einaudi, Traduzione dallo spagnolo di Maria Nico
la)

Per molto tempo Berta non avrebbe saputo dire se suo marito fosse suo marito, in modo simile a come non avrebbe saputo dire, nel dormiveglia, se stesse pensando o sognando.
Tra le cose scritte e quelle solo intuibili, Marias ci restituisce con accuratezza e mistero al tempo stesso, il lato oscuro e quello luminoso dell’amore, perché ogni individuo è in fondo un codice da decifrare, persino per chi gli sta accanto.
Berta Isla e Tomás Nevinson si innamorano nella Spagna degli anni ’70 e lì si sposano, nella chiesa di San Firmin de los Navarros, vicino alla scuola che hanno frequentato. Tomas perfeziona la sua formazione ad Oxford dove un evento casuale cambierà per sempre la loro vita.
È, questa, una storia d’amore, dove l’amore resta quasi fuori fuoco, dove i protagonisti, come riassume Berta, vivono assieme dandosi le spalle. Apparteniamo alle cose che ci mancano, a ciò che aspettiamo fino a perdere noi stessi nell’attesa, fino a considerare l’attesa la dimensione naturale delle cose.
Perché crediamo sia meglio che tutto rimanga così com’è, incerto e oscillante nella piena indeterminazione. Così non scegliamo e così non possiamo nemmeno sbagliare. Ma questa è soprattutto la storia di un amore imperfetto, come lo sono tutti.
Di una relazione che trova il proprio equilibrio nella lealtà e nel risentimento, in ciò che non si vuole o non si può dire, nei segreti che solo Berta e Tomás conoscono e che li uniscono nel loro tentativo di resistere insieme nella battaglia.

Giulia Tomelleri