Per la prima volta il Governance Poll incorona un sindaco di Fratelli d’Italia. Marco Fioravanti, al secondo mandato alla guida di Ascoli Piceno, apre infatti l’edizione 2025 della rilevazione annuale svolta da Noto Sondaggi per il Sole 24 Ore per rilevare il gradimento dei sindaci. Il Governance Poll sui sindaci delle città capoluogo di provincia presenta una graduatoria in base ai risultati 2025, con un confronto con i voti ottenuti il giorno della elezione e differenza. Lo sprint di Fioravanti manda al secondo posto Michele Guerra, sindaco di Parma e vincitore lo scorso anno, mentre a chiudere il podio interviene un ex aequo fra una novità e una conferma. Non va bene per Damiano Tommasi che nell’indice di gradimento dei sindaci finisce al 92° posto su 97. Secondo la rilevazione Tommasi aveva il 53,4% di consensi nel giorno dell’elezione al primo turno o al ballottaggio e ora è sceso al 47% con un – 6,4% e subito viene attaccato da Nicolò Zavarise. “E’ un risultato che certifica il fallimento dell’amministrazione Tommasi e che conferma il malcontento di tanti cittadini per come è governata la città”. Dopo Zavarise interviene anche Alberto Bozza (FI) elencando tutto ciò che non va a Verona sotto la gestione del Centrosinistra. Tra le grandi città, a Milano Beppe Sala recupera dieci posizioni (è nono) mentre a Roma Roberto Gualtieri rimane in basso (89esimo) ma vede crescere di due punti il consenso rispetto all’anno scorso. Tra quelli che hanno aumentato in misura maggiore il consenso rispetto al giorno delle elezioni figurano nella top 5 un politico di lungo corso come Clemente Mastella che mette insieme un +6,3% sbaragliando i più giovani concorrenti in questa speciale classifica. Nelle Regioni rivince Fedriga e Zaia è secondo. Nel Governance Poll il tradizionale primato nordestino procede indiscusso e vede quest’anno la conferma al primo posto di Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli-Venezia Giulia e della conferenza delle Regioni, seguito dal veneto Luca Zaia. per quanto riguarda il governatore c’è da segnalare che nel giorno dell’ultima elezione godeva di un consenso pari al 76,79%, mentre ora il Governance Poll si ferma al 66% con una perdita di oltre 10 punti di consenso. Il primato è cosa loro da anni, ma appena sotto la graduatoria offre parecchie novità. Alberto Cirio, al secondo mandato in Piemonte, continua a consolidare il proprio consenso, e con il 59% di cittadini che si dicono disposti a rivotarlo in caso di elezioni conquista la medaglia di bronzo completando quindi un podio quindi monopolizzato dal centrodestra del Nord. In Toscana invece Eugenio Giani corre, con un 58,5% di consensi che segna un + 6,5% rispetto all’anno scorso e addirittura un +13,5% nel confronto con l’edizione 2023. I numeri sorridono anche a Francesco Acquaroli nelle Marche: con un salto del 7,5% sul 2024 (e del 5% rispetto all’anno prima) abbandona l’ultimo posto e raggiunge una maggioranza assoluta (50,5%) che lo fa salire in dodicesima posizione. Le maglie nere in fondo alla classifica sono due. E toccano al molisano Francesco Roberti, che anche sull’onda dell’indagine per corruzione avviata a febbraio crolla di 13,5 punti percentuali in 12 mesi e si attesta al 44%, e a Francesco Rocca, che nel Lazio continua a declinare nel gradimento (-3,5% e -10% nel confronto con gli ultimi due anni).