Tommasi prende l’aereo. Sopralluogo in aeroporto al cantiere del progetto Romeo Sindaco e tre assessori all’aeroporto Catullo per verificare i lavori di ampliamento del terminal con il progetto Romeo. Intanto sulle strategie di sviluppo arriva la sferzata di Mazzucco (Cariverona) ai soci pubblici: fare subito squadra o vendo

Sopralluogo in grande stile questa mattina all’aeroporto Catullo dove sono arrivati il sindaco Damiano Tommasi e alcuni assessori (tra questi Tommaso Ferrari, Bertucco, Zivelonghi) per fare il punto sui lavori di ampliamento del terminal. Come è noto, si sta completando il progetto Romeo, che sarà pronto nel 2024, per un investimento che supera i 68 milioni, reso possibile anche dal recente aumento di capitale di 35 milioni deliberato dai soci (oltre a Save anche Camera di Commercio, Provincia e Comune di Verona, Provincia Autonoma di Trento, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia di Brescia e Fondazione Cariverona, ndr). Il piano riguarda la riqualificazione e l’ampliamento del terminal partenze, la cui superficie passerà dagli attuali 24.840 a 36.370 metri quadrati, a cui si aggiungerà la ristrutturazione di oltre 10mila metri quadrati di aree già esistenti. L’obiettivo è di arrivare alle Olimpiadi di Milano-Cortina del 2026 con una infrastruttura all’altezza dell’appuntamento internazionale, capace di rispondere ai flussi di 5milioni di passeggeri l’anno. Grandi novità dal sopralluogo di ieri non ne sarebbero emerse, se non la conferma che in vista delle Olimpiadi del 2026 è sempre più necessario prevedere un collegamento efficiente per trasportare i passeggeri in città. I taxi e la navetta dell’Atv non potranno essere sufficienti.Mentre resta sempre in alto mare l’accordo tra i soci pubblici veronesi: il presidente di Cariverona, Alessandro Mazzucco ha scritto ai colleghi aprendo un fronte di grande rilievo: Save fa bene il suo lavoro, dice, mentre noi soci pubblici non stiamo facendo bene; troviamoci o altrimenti vendo la quota ed esco dalla compagine societaria. Scrive infatti Mazzucco nella sua lettera: “Scopo della mia nota è quella di sollecitare un tempestivo incontro tra i soci territoriali, pubblici e privati, al fine di identificare gli obiettivi complessivi della città di Verona’’. Secondo Mazzucco la situazione difficile dell’aeroporto non è certamente responsabilità da attribuire a Save, ma a una struttura societaria frammentata, ingestibile e non funzionante. Mazzucco ritiene quindi “urgentissima una convocazione, al massimo entro una settimana, di un incontro di tutti i soci per costruire una nuova rete organica della società con posizioni da assegnarsi a individualità dotate di esperienze, professionalità, competenze e visione’’. E conclude: “in assenza di motivazioni saremmo pronti a rinunciare’’. Ora si attende la risposta degli altri soci pubblici. Si riuscirà a fare squadra? Ben venga l’ennesima sveglia, scrive Marco Wallner, segretario provinciale Azione Verona, “non si può demandare al socio industriale la tutela degli interessi strategici della nostra città: questo è un compito che spetta ai soci pubblici, che tutti assieme hanno ancora la quota maggioritaria delle azioni “.