Cosa insegna la vittoria di Mamdani. Tornare ai bisogni reali delle persone. In riva all’Adige furono le giunte socialiste del primo ‘900 a costruire alloggi per non abbienti

Gli occhi di tutto il mondo sono su New York. Anche quelli di Verona. La vittoria del sindaco socialista Mamdani, 34 anni, origine ugandese, definito “comunista” da un Trump molto irritato, che cosa insegna? La vittoria di Mamdani ha molti risvolti interessanti, a cominciare dal suo programma fino alla considerazione che si tratta di un successo della Generazione Z che finalmente è sbarcata in politica e si è fatta sentire superando la gerontocrazia di una politica vecchia, per vecchi e che ragiona con logiche vecchie (Trump è sulla soglia degli 80 anni).

Quale lezione puo’ arrivare dalla metropoli per eccellenza che e’ andata a votare per un socialista in un clima politico che negli Usa in questa fase storica e’ completamente all’opposto? Che cosa puo’ insegnare alle democrazie occidentali che rischiano di trasformarsi in democrature nelle quali si e’ avviato un processo di compressione dei diritti storici e delle libertà? E nella nostra Verona? Lo abbiamo chiesto a un socialista di lungo corso, l’ex presidente della Provincia Massimo De Battisti.

mb

Un socialista a New York

Mentre in Italia termine socialista riguadagna faticosamente i propri estimatori, al centro del capitalismo mondiale sale al potere un socialista. Zohran Mamdani e’ ufficialmente il nuovo sindaco di New York. ‘A un populista un populista e mezzo’, si potrebbe dire parafrasando la celebre frase di Sandro Pertini. Mamdani e’ la risposta della Grande Mela all’autocrate newyorchese Trump, che ha tradito gli ideali della città piu’ inclusiva al mondo per farsi profeta dell’America piu’ profonda e intollerante. Indispettito della sconfitta, Donald Trump l’ha giustificata dicendo che sulla scheda mancava il suo nome. Ma avrebbe perso comunque. Non solo perche’ New York vota tradizionalmente democratico, ma anche perche’ molti elettori di Trump nel 2024 hanno cambiato idea, non gli credono piu’. La sua promessa guerra alle elites si e’ mostrata fasulla. Le proposte di Mamdani sono invece concrete: spaziano dal congelamento degli affitti su due milioni di abitazioni per contrastare i prezzi immobiliari elevati, all’aumento del salario minimo a $30 all’ora entro il 2030, mirano a migliorare l’accesso alla casa e il costo della vita per tutti i cittadini. Inoltre, il nuovo sindaco di origini ugandesi intende costruire 200.000 case con affitto bloccato, aumentare le tasse sulle società e offrire agevolazioni come autobus gratuiti e prezzi del cibo piu’ convenienti. Un socialismo della prima ora, si potrebbe dire, che era quello della sinistra quando ai primi del ‘900 prendeva il controllo delle città. A Verona furono le giunte socialiste dei primi anni del secolo a costruire gli alloggi per i non abbienti (oggi case AGEC), a creare le cooperative di consumo per calmierare i prezzi e a istituire l’Ispettorato del Lavoro. Se c’e’ un monito che arriva da New York alla sinistra italiana e’ quello di tornare ai bisogni reali delle persone, ridurre le distanze sociali, ridare al termine socialismo l’onore che si merita.

BATTERE LA DESTRA E’ POSSIBILE.

«La vittoria di Mamdani a New York ci dimostra che la propaganda della destra si puo’ sconfiggere, anche partendo da un semplice 1%. Ma per farlo, dobbiamo smettere di giocare nel loro campo e tornare al nostro: quello della sinistra vera, quella che nella storia ha sempre difeso gli ultimi, non i privilegiati».