La Regione attacca l’Azienda Ospedaliera per la scarsa produttività e per una volta il Centrodestra con Flavio Tosi e il Centrosinistra con Anna Maria Bigon ne prendono le difese. «Una lettera inaccettabile nei toni e nei contenuti, perché nella sostanza la Regione chiede ai dipendenti di Azienda Ospedaliera di Verona di lavorare di più a parità di stipendio». Ha dichiarato l’europarlamentare di Forza Italia Flavio Tosi a proposito della missiva che la Regione Veneto ha mandato alla direzione di AOUI Verona, in cui la accusa di «gravi criticità nel ripristino dei livelli di produzione ante Covid, con evidenti (e insostenibili) ripercussioni anche sul risultato di esercizio»; e che «tale dinamica non è conseguenza di fattori esogeni, ma riveste pertanto una responsabilità riconducibile al management». «Parole surreali e beffarde – dice Tosi – perché la Regione in questi anni ha disinvestito su Azienda Ospedaliera di Verona, ciononostante adesso le chiede di aumentare le prestazioni, ma gratis, senza pagargliele. Quindi vorrebbe che infermieri e medici lavorassero di più a parità di compenso». Tosi ricorda anche come «AOUI Verona sia stata fortemente penalizzata anche dal nuovo sistema informatico, SIO, imposto dalla Regione in via sperimentale a una delle realtà italiane più importanti a livello sanitario. AOUI Verona è stata trattata come cavia, e anche questo non ha favorito la produttività dell’azienda ospedaliera, oltre ai succitati disinvestimenti della stessa Regione». Sull’altro fronte la consigliera regionale Pd Anna Maria Bigon, ha preso posizione rispetto al richiamo all’Aoui Verona da parte del direttore generale dell’Area Sanità della Regione Veneto Massimo Annicchiarico. «È giusto pretendere efficienza dalle strutture sanitarie – ha detto Bigon- ma non si può scaricare la responsabilità su medici e operatori quando il problema è a monte: il sistema informativo ospedaliero (SIO) che la Regione ha voluto installare proprio nel più grande e complesso ospedale del Veneto e che risulta ancora in fase di collaudo dopo anni dalla installazione. Ho fatto interrogazioni e accesso agli atti sulle prestazioni effettuate in queste due anni. Forse nel dare la risposta la Regione si è resa conto, ma in ritardo» continua. «Da due anni denuncio che è stato un errore partire con una sperimentazione in un contesto così articolato come quello dell’Aoui. I risultati, purtroppo, ci hanno dato ragione: prestazioni rallentate, pazienti costretti a rivolgersi altrove, personale sanitario che, esasperato, è dovuto tornare a lavorare con carta e penna. Una situazione paradossale che compromette l’efficienza del servizio e la fiducia dei cittadini». «Siamo insomma all’assurdo» conclude Bigon. «La Regione deve intervenire immediatamente per risolvere i problemi tecnici e restituire al più presto all’Aoui la piena operatività che merita. Non si può continuare a penalizzare un’eccellenza sanitaria come Verona per una gestione informatica sbagliata e imposta dall’alto. E poi ci chiediamo il motivo per il quale medici e infermieri danno le dimissioni…».



