Tosi salta sul carro del Carnevale. Lettera di fuoco del sindaco a Corradi

Scontro frontale tra Comune e comitato del Bacanal del gnoco tanto che a questo punto ci si interroga se venerdì 13 febbraio ci sarà o meno la tradizionale sfilata dei carri. Cosa è successo? Da tempo il Comune ritiene che il Comitato non sia più un interlocutore affidabile perché dalla rendicontazione delle spese sarebbero emerse varie irregolarità. E ha convocato i vari comitati alla ricerca di qualche altro soggetto disponibile a organizzare la sfilata. il presidente del Bacanal Valerio Corradi in una intervista alla cronaca di Verona ha ribadito che anche senza il contributo del Comune il Bacanal riuscirà a fare la sfilata e che va avanti per la sua strada. Se ci sono aspetti da chiarire «noi siamo a disposizione», senza escludere che ci possano essere state «irregolarità». Per tutta risposta alle dichiarazioni di Corradi, il sindaco Damiano Tommasi ha scritto una lettera di fuoco al presidente del Bacanal che l’eurodeputato Flavio Tosi ha diffuso, criticando il primo cittadino perché metterebbe a rischio «un’altra delle tradizioni di Verona, dopo la Stella di Natale (ancora mutilata) e i mercatini di Natale (spostati da piazza dei Signori)». Il sindaco scrive che «si prende atto della mancata partecipazione del Comitato Bacanal del Gnoco» alla riunione plenaria del 27 ottobre ma non solo: contesta al Comitato «il tentativo non andato a buon fine di ostacolare la convocazione e lo svolgimento della riunione». Un atteggiamento, scrive il sindaco, «contrappositivo e non collaborativo nei confronti dell’Amministrazione comunale». Di conseguenza, spiega Tommasi, il Comune non può «disporre ulteriori finanziamenti a favore del Comitato e considerarlo interlocutore affidabile ai fini della programmazione del Carnevale 2026». Inoltre Tommasi rivela che il Ministero della Cultura, che già ha revocato finanziamenti per mezzo milione di euro al Comitato del Bacanal, ha richiesto al Comune «informazioni in merito alla partecipazione del Comitato al bando per il finanziamento dei carnevali storici del 4 aprile 2025, partecipazione mai comunicata» preventivamente al Comune, «nonostante la presenza dei rappresentanti del Comune nel direttivo del Comitato costituisca requisito necessario per l’ammissibilità della domanda al finanziamento». Per concludere, Tommasi suggerisce a Corradi di «evitare le continue uscite sulla stampa i cui toni non aiutano certo a risolvere una questione delicata come questa». E il Comune «si riserva di adottare tutte le iniziative ritenute necessarie a tutela dell’ente, della città e del suo Carnevale». Lettera alla quale Corradi a replicato respingendo tutte le contestazioni, e specificando che« non è veritiera né sostenibile l’affermazione secondo la quale quella partecipazione (al bando) non è mai stata previamente comunicata all’amministrazione comunale». Di questo passo, interviene Tosi, si finirà a carte bollate, altro che Carnevale. «Per colpa del sindaco Tommasi scrive l’europarlamentare- rischia di saltare il Carnevale veronese. Anziché cavalcare conflitti e tensioni, Tommasi dovrebbe adoperarsi per pacificare e mettere d’accordo le parti coinvolte. Invece scrive lettere accusatorie e minaccia diffide. Non è il modo giusto di agire, data la posta in gioco, cioè la salvaguardia di una tradizione cara ai veronesi, alle famiglie e ai bambini», sostiene l’ex sindaco ora coordinatore veneto di Forza Italia. Tosi spiega che «in casi come questi un sindaco, anziché indire riunioni plenarie al solo scopo mediatico, dovrebbe prodigarsi per mettere attorno a un tavolo i diretti interessati, trovare una sintesi e una composizione tra di loro e indicare le soluzioni amministrative più idonee a sanare ogni vertenza». Invece «Tommasi dimostra irrazionalità e irragionevolezza, sta politicizzando e personalizzando il Carnevale» e «la lettera spedita al Presidente del Bacanal denota che non ha comprensione del suo ruolo». «Un sindaco Tosi in casi simili non dovrebbe mai schierarsi, ma solo perseguire l’interesse generale, cioè quello della città». Intanto però anche la Guardia di Finanza vuole vederci chiaro.