Ogni anno, il 23 maggio, si celebra la “Giornata della legalità”, volta alla commemorazione delle vittime di tutte le mafie e di coloro che hanno lottato per la legalità, a volte a costo della propria vita. Il rapporto tra psicologia e sistema legale è fondamentale per garantire una giustizia equa, prevenire comportamenti illeciti e promuovere una cultura della legalità all’interno della società. La relazione tra legalità e psicologia promuove un ambito interdisciplinare variegato che coinvolge aspetti giuridici, morali, sociali, e cognitivi. Uno dei principali punti di connessione riguarda la psicologia della legalità, ovvero una branca della psicologia sociale che studia i meccanismi psicologici legati all’adesione o alla violazione delle norme legali. Un settore che analizza come avviene l’interiorizzazione delle regole e perché le persone decidono di rispettare le leggi. Una branca che studia come si sviluppa la percezione della giustizia e di come i cittadini valutano la legittimità delle leggi e delle Istituzioni; le motivazioni di un comportamento deviante ovvero cosa può portare una persona a infrangere la legge (come ad esempio la frustrazione, la mancanza di controllo, i fattori ambientali o individuali…etc.); l’ educazione alla legalità cioè il promuovere nei giovani un senso di responsabilità e giustizia. Un altro importante punto di connessione riguarda la psicologia giuridica e forense. Una scienza che studia il comportamento umano in ambito legale, con applicazioni nei processi penali e civili. Gli ambiti applicativi sono molteplici e riguardano la perizia psicologica, le valutazioni della capacità di intendere e volere, della pericolosità sociale, delle competenze genitoriali… Altre applicazioni riguardano il delicato ambito della testimonianza e l’impatto che può avere su di essa la memoria, la credibilità degli stessi nonché le tecniche di interrogatorio… etc. Un’altra attuazione riguarda la stesura di profili criminali, tramite lo studio delle personalità delinquenziali, come serial killer o autori di reati particolarmente violenti. Utilizza tecniche psicologiche per creare profili di sospetti e comprendere le motivazioni di comportamenti criminali, contribuendo alle indagini e alla prevenzione del crimine. Un altro importante punto di connessione riguarda i fattori psicologici nella costruzione dell’idea di legalità che non è solo il rispetto formale delle regole, ma soprattutto una cultura che si costruisce pian piano nel tempo. L’ educazione civica, il senso del valore morale, lo sviluppo della responsabilità individuale e sociale, la capacità di regolazione delle emozioni (come rabbia, senso di colpa, empatia e vergogna…) influenzano il comportamento legale/illegale che si instaura fin dall’infanzia. Naturalmente l’influenza esterna, familiare prima dei gruppi e dell’ambiente sociale poi, nonchè la pressione sociale e il contesto culturale in cui si è immersi possono spingere a loro volta verso o contro la legalità.
Sara Veronica Rosa, psicologa e psicoterapeuta