Traforiamo? A pochi mesi dalle elezioni, rispunta una vecchia idea L’amministrazione comunale guidata oggi da Sboarina mette un tassello per progettare quello che viene comunemente chiamato “Traforino”, cioè il collegamento sotto le Torricelle tra la Valpantena e la Valpolicella. E riscoppia la polemica.

“Tosi non è arrivato da nessuna parte”

Il sindaco Soarina dice di essere sempre stato favorevole a un passaggio a Nord

Un primo fondamentale passo per il traforo sotto alle Torricelle è stato fatto. Fra sei mesi sarà pronto lo studio di fattibilità per la realizzazione della strada urbana di collegamento tra la Valpolicella e la Valpantena. Il Comune ha infatti indetto il bando, finanziato dal ministero dei Trasporti per circa 120 mila euro, per l’incarico ad uno studio di progettazione.
Questo è un tassello fondamentale da cui l’Amministrazione comunale partirà per progettare la migliore soluzione per quello che viene comunemente chiamato ‘Traforino’, e cioè una strada urbana di collegamento fra est e ovest passando per la parte nord della città e quindi sotto le Torricelle, eliminando così il traffico di attraversamento che adesso lambisce il centro. Lo studio di fattibilità dovrà contenere le analisi dei flussi, quelle tecnico-ambientali e la sostenibilità economica. Infatti, a differenza del passato, quando nel 2009 il project financing aveva previsto una infrastruttura extraurbana con traforo a quattro corsie, adesso si procede con un’altra modalità non solo per l’opera ma anche con un approccio metodologico diverso. Lo studio di fattibilità è dunque un’analisi ulteriore che recepisce le osservazioni contenute nel Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile (PUMS).
PUMS. Il Piano prevede che la nuova opera sia un collegamento urbano est-ovest di soli 4.4 km fra la Tangenziale Est SP 6 (Valpantena) e via Preare (Valpolicella). Un tratto, che escluderà i mezzi pesanti, sarà a pedaggio in galleria a canna unica e con due tratti all’aperto per un totale di 2.2 km. Il tratto iniziale di 1.7 km collegherà le vie Preare – Cà di Cozzi – Monte Ortigara – Cà di Cozzi, sarà senza pedaggio.Alla presentazione del bando sono intervenuti il sindaco Federico Sboarina, il vice sindaco e assessore alla Viabilità e Traffico Luca Zanotto e il dirigente alle Strade Giardini Mobilità Traffico Tecnico Circoscrizioni Arredo Urbano ingegnere Michele Fasoli.
“Sono sempre stato favorevole ad un passaggio a nord per alleggerire il traffico di attraversamento che adesso entra in città – afferma il sindaco -. Se ne parla da decenni e chi ci ha preceduto non è arrivato da nessuna parte. Per opere di questo tenore non si possono cercare scorciatoie, per realizzarle non si deve partire dalla fine e cioè da un progetto e basta. Come per costruire una casa bisogna partire da salde fondamenta altrimenti non starà mai in piedi, per il ‘traforino’ vogliamo decidere sulla base di dati certi. Partendo dai dati del Pums, adesso lo studio di fattibilità farà un approfondimento tecnico sia sul tipo di opera ma soprattutto sulla sua bancabilità. Senza la sostenibilità economica non si va da nessuna parte. Parte quindi oggi un percorso coerente e serio su cui basare concretamente la realizzazione”.
“L’obiettivo è creare una strada di collegamento a nord della città con presupposti diversi da quelli del passato – spiega Zanotto -. Saranno verificate la sostenibilità economica e ambientale, per capire se effettivamente quest’opera potrà essere un’alternativa alle problematiche di traffico, ad esempio al Teatro Romano e in via Mameli. Richiederemo infatti anche uno studio del traffico, che attesterà se c’è veramente l’esigenza delle persone che provengono da punti diversi di attraversare in quel punto. Partiamo quindi dalle basi e, se ci saranno i presupposti, costruiremo questa soluzione alternativa”.

Tosi: “Sboarina votò tutti i passaggi”

L’ex sindaco ricorda che il suo sucessore ha affossato tutto solo per propaganda

Tosi replica a Sboarina: “Dice che il mio progetto era sbagliato, ma lui da Assessore all’Ambiente ne votò tutti i passaggi amministrativi. E fece bene perché con il lavoro mio e dell’allora Assessore Corsi della Lega arrivammo ad assegnare la gara a un Consorzio d’imprese, solo che Sboarina da Sindaco nel 2017 ha affossato tutto per propaganda. Adesso sempre per scopi elettorali parla di traforino, ma arriverà a fine mandato tra dieci mesi senza nulla in mano”
Traforo delle Torricelle, Flavio Tosi, chiamato in causa direttamente da Sboarina, replica all’attuale Sindaco: “Ora, solo per una penosa mossa elettorale, propone il traforino e dice che il traforo proposto dalle mie Amministrazioni era frutto di un percorso sbagliato e disastroso. Peccato che ne votò tutti i passaggi lui stesso da Assessore all’Ambiente della mia prima Giunta – infatti l’iter si compì tutto nel mio primo mandato, con approvazione anche dell’intero gruppo Sboarina, cioè gli Assessori Polato e Padovani e i Consiglieri di loro riferimento. E Sboarina & C. fecero bene perché quel percorso era tutt’altro che sbagliato, tant’è che a inizio del mio secondo mandato arrivammo ad assegnare la gara d’appalto a un Consorzio d’imprese, dopo essercene occupati il sottoscritto e, ottimamente, l’allora Assessore e oggi Consigliere regionale Enrico Corsi della Lega, partito tutt’oggi di maggioranza”.
Il Traforo di Tosi subì una frenata, ricorda il già Sindaco di Verona dal 2007 al 2017, “perché la principale ditta del Consorzio fallì per la mancanza di altre grandi commesse. Tuttavia riuscimmo a tenere in piedi la procedura con un costante dialogo con le altre imprese del RTI. Fino al 2017, quando Sboarina insediandosi da Sindaco ha rotto ogni rapporto con loro, sapendo dire solo no per incapacità e propaganda (come anche su Ikea e tante altre opere urbanistiche). Lì il traforo è morto, ma solo per colpa dell’attuale Sindaco che invece avrebbe potuto tenere in piedi il progetto”. Mentre oggi, continua Tosi, “Sboarina, già in campagna elettorale, parla di traforino, pensando che i cittadini abbiano l’anello al naso e che basti un diminutivo per sparigliare le carte. Ma anche sul traforino agisce con oltre 3 anni di ritardo, perché ricordo (e posso dimostrare) che un importante studio di progettazione di Verona lo propose all’attuale Amministrazione a inizio 2018. Però Sboarina non ha mosso un dito, solo ora torna a parlare di traforino. Morale? L’attuale Sindaco arriverà a fine mandato tre dieci mesi senza nulla in mano, se gli va bene avrà dalla sua un mero studio di fattibilità, cioè il nulla”.

Bertucco: “Sembra proprio opera elettorale”

Michele Bertucco che è sempre rimasto seduto sui banchi dell’opposizione sia nel decennio di Tosi che nel primo mandato Sboarina non ha dubbi: “Più che un’opera vera sembra essere, come per l’ex sindaco Tosi, un’opera elettorale-dice-. Con l’unica eccezione delle cifre assai ridimensionate, il modus operandi dell’amministrazione Sboarina è uguale identico a quello della precedente amministrazione Tosi: secondo le poche informazioni contenute nel Piano, l’opera dovrebbe essere realizzata “a nord” (ma a nord di cosa? a nord dei quartieri come promettano Tosi e Tosato?) e sarebbe finanziata interamente dai privati. Ammesso e non concesso che l’Autostrada dia i famosi 54 milioni di euro, quali sarebbero i privati pronti a finanziare il resto della spesa?