«Realizzare il traforo a nord della città sotto le Torricelle è una priorità, una scelta strategica e una necessità per collegarsi rapidamente con i centri sanitari di Borgo Trento e di Negrar. Saremo la spina nel fianco di tutte le amministrazioni per arrivare a realizzarlo». Il consigliere regionale Enrico Corsi insieme con il Comitato Verona per il traforo rilancia un tema di cui a Verona ormai si dibatte da mezzo secolo, «ma questa volta non è solo la città che ne ha bisogno afferma- ma un intero territorio provinciale». Il riferimento, nel corso del convegno organizzato nella Sala conferenze dell’Ater a San Zeno, è all’adesione di una ventina di Comuni dell’Est Veronese e della Lessini: «Una ventina di sindaci hanno portato la mozione per chiedere la realizzazione del Traforo nei loro consigli comunali ed è stata sempre approvata all’unanimità. La stessa mozione è passata anche in Consiglio regionale. Adesso è all’ordine del giorno di Provincia e Palazzo Barbieri. L’aspetto singolare è questo: quanti sindaci della Valpolicella hanno dato l’adesione? ”Per ora nessuno, sono in attesa di trovare un consenso ampio”, risponde Corsi. E così se a est arriva la richiesta di avere il traforo da Comuni come Soave, San martino buon Albergo, e della lessinia come Mezzane e Velo e altri ancora, a ovest tutto tace per il momento. «Ma avere un passante a nord della città sarà un’opera ancora più indispensabile tra qualche mese quando in via Mameli e via Ca’ di Cozzi inizieranno i cantieri per la filovia. Le corsie per le auto si ridurranno da quattro a due ed è facile prevedere il caos che si scatenerà». Ma i nodi per questa opera stradale, che sicuramente è impattante sia sotto il profilo ambientale che finanziario, sono ancora tutti aperti. Il Comitato non si sbilancia sul progetto: ci sono ipotesi a quattro corsie così come di una strada urbana semplice, due corsie una per senso di marcia. «L’ipotesi migliore sarebbe quella di completare le tangenziali da est a ovest e nord, con le quattro corsie. E’ chiaro che si tratta di un impegno finanziario notevole, ma intanto dsi potrebbe procedere con il primo stralcio per collegarsi con l’ospedale di Borgo Trento. Già questo sarebbe un primo risultato». E i finanziamenti? «Sarebbe stato tutto più facile se l’attuale sindaco Tommasi non avesse tolto dalla disponibilità della Serenissima i 54 milioni destinati al passante nord per dirottarli sulla strada di gronda a sud della città. In questo modo ha tolto un importante presupposto per realizzare il traforo mettendoci sopra una pietra tombale senza rendersene conto». Ma ci sono città in Italia che sono riuscite ad avere opere anche più importanti, con gallerie e trafori, grazie all’intervento dell’Anas o del ministero dei Trasporti. Per esempio nella seconda metà degli anni Novanta è stato ministro dei Trasporti il genovese Carlo Burlando e in Liguria sono state fatte opere stradali importanti grazie all’Anas senza che le città si dissanguassero. Ora che ministro dei Trasporti è Matteo Salvini, Lega, e il veneto è governato dal centrodestra e Salvini dice che vuole premiare il Nord perché è cosi difficile far intervenire il Governo per un’opera che serve un intero territorio e non solo il capoluogo? «Abbiamo perso, per colpa degli ultimi due sindaci, l’opportunità di far ricorso ai fondi Pnrr-sostiene Corsi – mentre altre città riusciranno a ottenere opere stradali molto costose, vedi il tunnel sotto il porto di Genova (c’entra anche il ristoro per il crollo del Ponte Morandi) o parte delle tangenziali di Vicenza. Ma noi non molliamo». E contro la decisione del Comune di Verona, amministrazione Tommasi, di mettere da parte il progetto del Traforo si scaglia anche un altro consigliere regionale, Stefano Valdegamberi. «La cancellazione del traforo delle Torricelle dalla programmazione infrastrutturale del Comune di Verona (a favore della strada di gronda-ndr) rappresenta un grave errore strategico che rischia di compromettere lo sviluppo futuro della città e la qualità della vita dei cittadini. È un’opera che avrebbe potuto cambiare radicalmente la mobilità urbana, contribuendo a decongestionare il traffico cittadino e a migliorare la connessione tra l’est e l’ovest della città».
mb