Continua il confronto per lo sviluppo del trasporto pubblico locale per far fronte all’esigenza di un territorio e di una popolazione che si deve spostare in modo rapido ed efficiente. La pianificazione del trasporto pubblico spetta alla provincia così come anche la gara per affidarne la gestione. Così dopo l’incontro con l’Amministrazione provinciale arrivano segnali positivi.
Apprezzamento in primo luogo da Filt Cgil Verona “per i passi in avanti” che Comune e Regione hanno provato a fare nell’ultimo incontro del 26 maggio sulla questione della messa a bando del servizio di trasporto pubblico locale.
“Sebbene il sentimento di gran lunga prevalente tra lavoratori e organizzazioni sindacali resti di delusione e disappunto per la grave ed inaccettabile impasse incontrata sul tema del lotto unico – dicono i sindacati – crediamo che lo stanziamento di 500 mila euro annui a partire dal 2028 annunciato dall’amministrazione comunale scaligera e il tavolo tecnico di supporto proposto dalla Regione Veneto a sostegno della Provincia di Verona rappresentino una fattiva dimostrazione della volontà di superare questo stallo. E’ ora necessario che si passi quanto prima dalle intenzioni ai fatti concreti, aggiornando la programmazione dei flussi in una prospettiva di sviluppo della rete di trasporto pubblico locale, aperta alle interazioni con il trasporto su rotaia e su aereo, nonché finalizzata ad attrarre nuova utenza per avvicinare più cittadini al trasporto collettivo”.
Durante l’incontro il segretario generale Filt Cgil Verona Alessandro Poles ha spiegato i limiti dell’applicazione dell’algoritmo che taglia con l’accetta la presunta dimensione “ottimale” dei lotti basandosi unicamente su costi e ricavi, in maniera asettica, senza tener conto del fattore umano e della qualità del servizio da rendere al cittadino e alla comunità locale. Il segretario provinciale ha sottolineato che, lungi dall’essere mutuati da indiscutibili principi scientifici, gli assunti alla base dell’uso dell’algoritmo sono del tutto opinabili, come del resto ammettono gli stessi tecnici, e come tali vanno opportunamente mitigati.
Il segretario generale Filt Cgil Veneto Alessandro Piras, presente all’incontro, ha evidenziato come l’impostazione della Provincia di Verona sia in controtendenza rispetto all’orientamento assunto dalla Regione Veneto che con la nuova legge sul trasporto pubblico locale, che dovrebbe andare in votazione proprio in questi giorni, introduce la possibilità di costituire bacini addirittura su scala interprovinciale.
Nel ribadire l’estrema delicatezza del passaggio sia dal punto di vista politico che dal punto di vista amministrativo, Filt Cgil Verona invita tutte le parti a lavorare all’obiettivo comune di sviluppare un servizio di trasporto pubblico locale al passo con i tempi, superando la sua conformazione attuale appena sufficiente a garantire il trasporto degli studenti e perdente rispetto a tutte le sfide della sostenibilità, dei cambiamenti climatici, della riduzione delle diseguaglianze tra i cittadini, per l’equità sociale.
In precedenza la Giunta Tommasi aveva deliberato l’erogazione di 500mila euro annui dal 2028 per contribuire all’incremento dei servizi e migliorare il servizio del Trasporto Pubblico nel Comune di Verona.
“È uno sforzo importante – aveva detto l’assessore al bilancio Michele Bertucco – del resto il trasporto pubblico è la base di qualsiasi spostamento nell’ambito di una città delle dimensioni di Verona. Confidiamo che a questo si aggiungano anche finanziamenti da parte della Regione Veneto. Ricordo che il Veneto non ha stanziato 1 euro per l’integrazione delle risorse erogate al tpl dallo Stato. Al contrario della Lombardia (118 milioni di euro) o dell’Emilia-Romagna (62milioni), ad esempio. L’importo accertato nell’esercizio 2024 per i trasferimenti regionali per il trasporto pubblico locale è pari a 22,1 milioni, derivanti dal Fondo Nazionale Tpl”.