Turismo a due facce Per il 70% dei veronesi è un’opportunità economica. Tra i vantaggi sono annoverati l’aumento occupazionale e la promozione delle tradizioni locali. Il 67% preferirebbe regole più rigide per gli affitti brevi. Per il 54% l’overtourism è un problema

L’estate è appena cominciata, ma per la città di Romeo e Giulietta questo significa anche fare i conti con il fenomeno in crescita dell’overtourism. Nonostante l’82% degli scaligeri percepisca il turismo in Italia come una reale opportunità economica per il Paese; per 1 veronese su 2 il periodo più caldo dell’anno è associato alla preoccupazione dell’arrivo massivo dei turisti, che porta a una impennata degli affitti brevi per accontentare i visitatori: è quanto rileva la nuova ricerca di Changes Unipol, elaborata da Ipsos, sulle opinioni dei veronesi in merito alle opportunità e alle problematiche legate al turismo. Affitti brevi: per 2 veronesi su 3 sono una criticità. Giusto per il 63% lo stop alle key box Verona è tra le mete italiane preferite dai turisti e negli anni il turismo si è progressivamente intensificato, evolvendosi nel fenomeno dibattuto dell’overtourism, che comporta il sovraffollamento di una località influendo negativamente sulla qualità della vita percepita dai suoi cittadini e, in secondo luogo, delle esperienze dei visitatori. È dovuto all’incremento del flusso di turisti anche l’aumento degli affitti brevi, una pratica che sta influenzando negativamente la qualità della vita dei cittadini che risiedono stabilmente a Verona, come studenti e lavoratori. Il 52% reputa che stiano contribuendo negativamente all’emergenza abitativa della città, motivo per cui 2 veronesi su 3 (67%) accoglierebbero con favore delle regole più rigide sul tema, registrando il secondo dato più alto a livello nazionale nella ricerca. Spesso direttamente collegato al fenomeno degli affitti brevi è quello delle key box insieme al self check-in. Sulle prime, inoltre, dalla fine del 2024 è in atto una stretta da parte del Ministero dell’Interno che ne ha vietato l’utilizzo, una misura che trova il favore del 63% dei veronesi. Overtourism è noto agli scaligeri, quali le contromisure? In generale, quello dell’overtourism è un fenomeno conosciuto dagli scaligeri, che dichiarano per il 49% di sapere di cosa si tratta, in linea con la media italiana del 52%. Dai sondaggi però, emerge una spaccatura netta tra i veronesi in termini di percezione: il 42% ritiene che la città sia stata effettivamente impattata dall’overtourism negli ultimi anni, mentre una più ampia percentuale della popolazione pensa che sia stata poco o per niente impattata (49%). Una visione che cambia radicalmente se si indaga invece sulla periodicità del fenomeno. Solo il 20% ritiene che il sovra-flusso turistico sia costante per tutto l’anno: secondo il 54% dei rispondenti si intensifica maggiormente durante il periodo estivo, rendendo più difficile la gestione rispetto alle altre stagioni. Sulle misure più efficaci che dovrebbe implementare l’amministrazione locale per gestire l’overtourism, Verona si è espressa in modo pragmatico sui temi legati direttamente alla quotidianità. A guidare, con il 36% delle indicazioni, è il miglioramento delle infrastrutture, seguito dal 33% che ritiene potrebbe essere utile stilare una selezione di servizi dedicati solo ai cittadini residenti, mentre il 32% sostiene sia necessario un incremento dei servizi per la mobilità. Tra le disposizioni desiderate emergono anche un 27% che limiterebbe gli affitti brevi nelle aree di maggior interesse turistico insieme alla limitazione delle strutture adibite al servizio di affitto breve in sé e per sé (25%). Sul piano ambientale: il 24% promuove l’introduzione di forme di turismo sostenibile, il 23% dei rispondenti richiede la pedonalizzazione del centro storico.

Affitto breve, il numero va limitato. Si ritiene comunque che il turismo continuerà a crescere anche nel prossimo futuro

Turismo e overtourism: due facce della stessa medaglia, tra rischi e opportunità Il turismo è senza dubbio considerato come una grande opportunità di crescita dai veronesi. È la città che si è espressa con maggiore ottimismo sul tema: più di 8 persone su 10 (precisamente l’82%) ne riconoscono il forte potenziale economico a livello nazionale, e per il 70% questa percezione è veritiera anche sul piano locale. Per quanto sia un asset, però, turismo e overtourism sono due facce della stessa medaglia. Tra i benefici riconosciuti come parimenti importati spiccano: per il 47% l’apporto economico dato dai turisti come una fonte preziosa di ricchezza per la città; il 46% dei rispondenti si è concentrato sull’aumento delle entrate fiscali comunali; il 44% ritiene il turismo utile sul fronte occupazionale, per l’aumento di posti di lavoro grazie a eventi e iniziative sul territorio. D’altro canto, tra i detrattori è molto sentita la tematica dei rifiuti (42%) e del sovraffollamento dei luoghi pubblici (38%), oltre al generale aumento del costo della vita per il 36% degli intervistati, e del prezzo degli affitti (35%). A Verona, invece, è percepita molto meno rispetto ad altre città la preoccupazione di tipo identitario-culturale legata alla perdita di tradizioni (2%). Al contrario, il 42% ritiene che il turismo promuova la sopravvivenza della cultura e delle tradizioni locali stesse, dando prestigio alle zone che ne sono particolarmente interessate (35%). In generale, perciò, la visione dei veronesi sul tema del turismo rimane positiva e guarda al futuro in modo obiettivo: il 58% ritiene che i flussi turistici aumenteranno nei prossimi anni in Italia. Il 41% afferma che quest’incremento potrebbe riguardare anche la città di Verona, mentre il 43% sostiene che a livello locale il turismo rimarrà stabile e ai livelli attuali.