Turismo e olio di qualità con 60 aziende L’extra vergine è il filo conduttore per valorizzare il territorio olivicolo di riferimento

Oltre sessanta aziende hanno già aderito in quasi tutte le regioni italiane e altre ne hanno fatto richiesta, sottoposte a una precisa valutazione in base al regolamento: la produzione deve essere certificata DOP, IGP o BIO oppure indirizzata al recupero di cultivar (varietà) minori di olive. L’avvio, quindi, è più che positivo per il Consorzio del Turismo Olio Evo DOP, IGP e BIO, una nuova realtà consortile nazionale, nata a Verona ma che coinvolge tutte la Penisola, presentata nella prestigiosa sede di Palazzo Camozzini,presente tra gli altri l’assessore Francesca Toffari. Promotrice è Mariagrazia Bertaroli, produttrice d’olio veronese ed esperta di branding e business strategico nel settore agroalimentare.
Il turismo enogastronomico non è una novità dei percorsi vacanzieri in Italia, tutt’altro. Quello alla scoperta dell’olio extravergine d’oliva, invece, è un’opzione ancora tutta da scoprire, così come il suo prezioso paesaggio di riferimento, vero e proprio patrimonio da conoscere e preservare. A maggior ragione nella società post pandemia, che ci ha fatto riscoprire le realtà di vicinato e di qualità anche nelle mete turistiche, è importante per il settore turistico farsi trovare preparato davanti a nuovi scenari ancora inesplorati. L’olio extravergine d’oliva è un caposaldo della cucina italiana, fonte di gusto e salute, ingrediente re della tavola e apprezzato in tutto il mondo: il filo d’olio può diventare anche il filo conduttore di un nuovo tipo di percorsi turistici, che valorizzino il prodotto e il suo territorio olivicolo di riferimento, che in Italia assume le sembianze di un vero e proprio “museo diffuso naturale”, dal punto di vista paesaggistico, culturale e sensoriale, capace di stupire ed emozionare con veri e propri pacchetti di qualità a disposizione del viaggiatore.
In particolare, il Consorzio si impegna a lavorare con produttori di qualità per la loro formazione nell’ambito dell’accoglienza, ristoratori e consumatori migliorando così la reputazione del prodotto attraverso specifiche azioni sinergiche dedicate al settore turistico, per trasformare in valore la cooperazione tra gli attori locali e lo sviluppo dei territori a tutti i livelli. Grande attenzione sarà dedicata agli operatori del turismo, per facilitare il loro lavoro di proposta culturale ed esperienziale dei territori, su tutta la Penisola, e al settore HORECA, con i primi corsi di formazione per i ristoratori in partenza a breve.

Dopo i saluti inviati dal presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, impegnato in attività istituzionali , la presentazione del Consorzio è stata affrontata attraverso numerosi aspetti, grazie alle molteplici competenze dei fondatori e del Comitato tecnico-scientifico, come ha evidenziato Ada Rosa Balzan, tra le massime esperte della materia in Italia. “Di sostenibilità nel mondo del turismo si parla da tempo – ha spiegato Balzan – e il 2017 è stato l’anno che ha segnato il passo in avanti sulla sostenibilità per due grandi eventi: è stato dichiarato dalle Nazioni Unite anno internazionale del turismo sostenibile ed è nato il primo piano strategico del turismo in Italia, basato proprio sui tre pilastri della sostenibilità, accessibilità e innovazione. Anche in chiave di percorsi alternativi, piccoli borghi e realtà di eccellenza di produzione come l’olio saranno sempre più ricercati da turisti consapevoli.”
“Paesaggio e prodotto sono patrimonio comune – ha affermato la presidente del Consorzio Bertaroli – e anche gli operatori turistici chiedono nuove opportunità di innovazione nei servizi e nelle proposte da offrire a un turista che ormai è sempre più consapevole, preparato e informato. Per questo il nostro obiettivo è proprio la realizzazione di una piattaforma per far incontrare domanda e offerta turistica, aiutare produttori a sviluppare il proprio marketing e favorire la coesione territoriale tra aziende, operatori turistici, ristoratori e istituzioni a tutti i livelli.”
“Le realtà olivicole di qualità sono generalmente piccole e poco conosciute – ha sottolineato Antonia Pavesi, vicepresidente del Consorzio e produttrice di olio e vino – per questo abbiamo voluto costituire una rete per aiutarli nella promozione”.
La contaminazione di saperi e competenze all’interno del Comitato tecnico-scientifico del Consorzio è stato evidenziato dalla presidente Daniela Ballarini come utile strumento al servizio degli aderenti al Consorzio, per fornire un’attività formativa e di supporto di qualità.
La presentazione è stata moderata da Valerio Caparelli, giornalista esperto del settore agroalimentare.