Un acquapark alla Spianà? La proposta presentata da Calzedonia è stata esaminata dalla giunta di Palazzo Barbieri che ha preso tempo. L’area è a vocazione sportiva ma perplessità sull’impatto

Ci sono le grandi capitali come Vienna che hanno il loro Prater, con ruote panoramiche e parchi divertimenti tutto l’anno, ci sono Comuni del lago di Garda che hanno i loro parchi divertimenti come Gardaland o Caneva World Aquapark, c’è la Riviera romagnola dove è tutto un parco acquatico. E Verona può rimanere senza?
Qui i turisti giungono a frotte per visitare la città d’arte come fosse un grande parco storico monumentale, perché non offrire qualcos’altro in più, di moderno e accattivante?
E così la Giunta comunale del sindaco Tommasi si è trovata a valutare due progetti urbanistici che hanno sollevato non pochi imbarazzi, tanto che poco o nulla è trapelato all’esterno, anzi di uno qualcosa si è saputo, dell’altro nulla. Per ora.Le proposte riguarderebbero in un primo caso la zona della Spianà, nel secondo l’area di Basso Acquar zona ex Cartiere.
La Spianà già oggi è una zona a vocazione sportiva, con campi da calcio, da padel e area climbing e parkour, lì vicino è sorto il centro Payanini Center Rugby e il piano urbanistico questa  destinazione d’uso prevede. E così in Giunta si sono ritrovati a valutare, senza ancora entrare nel dettaglio, la proposta di uno dei principali gruppi aziendali veronesi, Calzedonia, che fa riferimento a Sandro Veronesi, mister Signorvino, che ha dimostrato enormi capacità di diversificazione.
In Giunta, dicono i ben informati, più di un assessore ha fatto un salto sulla sedia quando ha visto la proposta progettuale, che prevederebbe una parte di terreno da destinare al Comune e una parte invece per realizzare un parco acquatico con un notevole impatto visivo che merita ulteriori approfondimenti. Tutto è stato messo in sordina in attesa di approfondimenti.Così come è in fase di approfondimento l’altra proposta avanzata da un fondo immobiliare di cui fa parte l’ex presidente del Banco Popolare Carlo Fratta Pasini, più volte avvistato a Palazzo Barbieri.
Questo fondo immobiliare rileva la proprietà delle ex Cartiere in Basso Acquar dopo il fallimento della cordata che doveva realizzare un centro commerciale con tanto di cinema. Ma l’attuale proprietario, Brendolan (supermercati) che all’epoca era in cordata con Lonardi e Ferretto, ha messo in vendita l’area a questo fondo di investimento immobiliare per un nuovo progetto affidato a privati.
Qui verrebbero costruiti numerosi edifici per una riconversione dell’area: si va dal museo del vino (previsto in un primo tempo alle Gallerie mercatali di fronte alla Fiera), un museo di auto d’epoca (in collaborazione con il museo Nicolis di Villafranca)  e poi anche uno studentato (ci sono gruppi stranieri che li realizzano chiavi in mano) per i giovani che studiano a Veronetta o in Borgo Roma e sarebbe previsto anche un hotel.
In questo contesto troverebbe spazio anche un edificio per la sede della Fondazione Bentegodi.Il problema è che ci sarebbero anche, in questo progetto, superfici per supermercati che il Comune però vorrebbe dislocare altrove per non creare eccessivo traffico. Ma dove si possono dislocare altrove i supermercati? Quale altra zona della città li può assorbire?
Due proposte insomma di grande impatto economico e urbanistico. Il Comune riflette…
(mb)