Un parco per non dimenticare la scorta di Falcone e Borsellino L’organizzazione dell’evento curata dal progetto “carcere 663” Il procuratore Barbaglio: “Mi ha sempre colpito il loro senso del dovere”

È stato inaugurato il parco dedicato agli appartenenti alla Polizia di Stato, membri delle scorte dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, nel quartiere di Borgo della Vittoria, a San Martino Buon Albergo. All’evento sono intervenuti: il delegato del prefetto Michele Pozzi, il procuratore della Repubblica del tribunale di Verona Angela Barbaglio, il questore Ivana Petricca, il funzionario della questura Luciano Iaccarino, il direttore della Scuola di Polizia di Peschiera del Garda Giampaolo Trevisi, il tenente della Guardia di finanza di Soave Alberto Saggio e il presidente della Provincia Antonio Pastorello. Il primo cittadino Franco De Santi ha ringraziato le autorità, le associazioni presenti, il sindaco dei ragazzi Federico Brunelli e Maurizio Ruzzenenti, del progetto “Carcere 663. Acta non Verba”, che con la sua collaborazione ha permesso l’organizzazione dell’evento. “Inauguriamo oggi questo parco affinchè il sacrificio degli uomini dello Stato nella lotta alla mafia e nella difesa della legalità sia sempre vivo, anche nelle future generazioni”, ha spiegato De Santi. Il procuratore Barbaglio ha sottolineato: “Di queste persone mi ha sempre colpito il senso del dovere, ma soprattutto la coerenza e la volontà di fare la cosa giusta. Questo è il messaggio che arriva alla mente al cuore di tutti noi e l’insegnamento che possiamo trarre dal loro sacrificio”. Durante la cerimonia di inaugurazione i ragazzi delle suola media Berto Barbarani hanno letto i messaggi fatte pervenire al Comune da Rita Borsellino, Maria Falcone, sorelle dei giudici, e di Michele Dicillo. Il sindaco ha poi ricordato gli uomini dello Stato che persero la vita nei due attentati: l’assistente della Polizia di Stato Antonio Montinaro e gli agenti Rocco Dicillo e Vito Schifani, della scorta di Giovanni Falcone, uccisi durante la strage di Capaci il 23 maggio 1992; l’assistente capo della Polizia di Stato Agostino Catalano, l’assistente Eddie Walter Cosina e gli agenti Emanuela Loi, Claudio Traina e Vincenzo Li Muli, della scorta di Paolo Borsellino, caduti in servizio durante la strage di via D’Amelio avvenuta il 19 luglio 1992.