«Dalla Romagna a Valencia, dal Polesine a Firenze, e più di recente in Texas, l’onda lunga delle acque affondano fiumi e città, territori e identità. Le nostre comunità. Così trattare di fiumi e alluvioni, confini e allagamenti, può diventare anche una pratica ”etica”, un ”dato sensibile” di cui aver cura, ma anche una modalità, un’attenzionalità verso l’ambiente e il paesaggio, o di uno straordinario bene culturale proprio come recita l’articolo 9 della nostra Costituzione». Si apre così l’ultimo libro di Enrico Gusella dal titolo «Su acque, fiumi e paesaggi, o l’avventura possibile» edito da Art on World. Come ricordano nel testo introduttivo Francesco Salvestrini (Università di Firenze) e Matteo Nicolini (Università di Verona) «Il volume di Enrico Gusella è frutto di un importante lavoro di ricerca condotto nell’ambito del Master «Cultura e Diritto delle Immagini», istituito dalle Università di Firenze e di Verona. Esso costituisce un’ampia e interessante riflessione, ad un tempo narrativa e visiva, sulle complesse relazioni esistenti fra insediamenti umani e acque interne. In pochi altri contesti geografici il lavoro delle comunità antropiche su fiumi, laghi, lagune, bacini idrografici, ruscelli e canali ha lasciato un segno tanto profondo. Le terre soggette al dominio della Serenissima e quelle legate all’influenza politica di Firenze fecero del governo delle acque un vero e proprio segno di civiltà, almeno a partire dalla piena età classica. Gusella analizza, riscopre e presenta tale peculiarità attraverso un percorso storico che origina nel pieno Medioevo e giunge al contemporaneo; un percorso lungo il quale, strada facendo, si trasforma in itinerario culturale, mostrando come natura e intervento umano da sempre procedano in stretta relazione, con esiti talora contraddittori, ma sempre e comunque incisivi. Dai paesaggi rurali delle colline toscane agli ecosistemi della pianura veneta le terre segnate dalla presenza delle acque emergono con tutto il loro fascino e generano una molteplicità di esperienze individuali che si fanno progressivamente collettive, storico-documentarie e contemplative, generando nel lettore un senso di partecipazione che ha il sapore di una piacevole e formativa scoperta. Enrico Gusella guida lettori e lettrici attraverso un raffinato itinerario ove spazio, temporalità e dimensione antropica incrociano il tema del ricordo e della tutela ambientale. Mai come oggi le comunità idrauliche sono tradite dall’elemento ”acqua”, in relazione al quale esse hanno per secoli costruito insediamenti, identità ed esercitato attività produttive. L’equilibrio – delicato-tra fiumi, lagune, e mare e agire umano espone gli ecosistemi e le nostre eredità culturali alla fragilità del cambiamento dovuto alla massiccia antropizzazione. Enrico Gusella ci conduce attraverso i percorsi dei fiumi, rispetto ai quali l’intervento umano ha prodotto un paesaggio unico. Oggi è il momento di ripercorrere quegli itinerari, la cui iconicità è testimoniata da questo bel volume. Gli itinerari che ivi sono presentati svelano grazie a numerose immagini come tutela ambientale, costruzione dei paesaggi, interazione uomo-ambiente, ripristino degli ecosistemi compromessi siano il patrimonio – culturale, sociale ed economico delle comunità che li abitano e li producono» (Matteo Nicolini, Università di Verona – Dipartimento di Scienze Giuridiche; Francesco Salvestrini, Università di Firenze Dipartimento SAGAS). Il libro si snoda attraverso otto capitoli, quali: «Su fiumi, alluvioni e temporalità». «Dalle ruralità toscane alle acque del Veneto», «Sulle immagini dei fiumi Po, Adige, Brenta e Piave», «Passaggi a Nord Est», «Sulle acque del Veneto», «A Cavallino-Treporti: un paesaggio»; «Un percorso possibile: a Verona»; «Ritornare all’acqua o a Venezia (come un desiderio)». Il libro è accompagnato dalle fotografie di Raffaello Bassotto, Giovanni Bevilacqua, Elio Ciol e Cesare Gerolimetto.