E’ sempre l’urbanistica il tema più scottante dell’amministrazione Tommasi visto che è in fase di preparazione e confronto il Piano di assetto territoriale. In particolare lunedì 22 sono previsti gli stati generali promossi dalla vicesindaca Barbara Bissoli su Borgo Roma e Zai storica con stakeholder e tecnici. Il tema è coprogettazione per definire le strategie di sviluppo della Zai storica e di Verona sud. Si tratta di capire come rilanciare una delle zone più difficili della città. Sicuramente una delle grandi sfida per il sindaco Damiano Tommasi che ha fatto sapere di voler puntare al secondo mandato per concludere i lavori in atto e dare un futuro alla sua squadra.
E la riconferma può passare anche da qui. Ma non solo, perché tanti sono i problemi aperti: dai grandi cantieri al traffico, dal degrado alla gestione del centro storico, dalla raccolta rifiuti ai rapporti con Venezia e Roma per ridare centralità alla città, dagli enti economici alle nomine. Ricandidatura sulla quale il centrodestra in vista del 2027 ha già iniziato ad attaccare. Il parlamentare di Fratelli d’Italia, Marco Padovani è molto netto: «Verona, in questi anni, è stata governata senza visione e senza coraggio, e la città ne sta pagando le conseguenze. La cosiddetta ”strada di gronda”, utile forse negli anni ’80, oggi non risolve i problemi del traffico nei quartieri di Golosine e Santa Lucia, ma al contrario rischia di devastare aree verdi preziose, senza che sia stato realizzato alcuno studio serio sull’impatto viabilistico. Nel frattempo sono stati tolti oltre 50 milioni di euro al progetto del traforo, un’opera davvero essenziale per la viabilità e lo sviluppo della città». L’elenco di Padovani prosegue: «Sul fronte della gestione dei rifiuti, AMIA è al collasso. Gli esperimenti condotti nelle zone di Verona Est parlano chiaro: il porta a porta e i cassonetti ”intelligenti” non hanno dato i risultati sperati e rischiano di trascinare l’intero sistema cittadino nel caos». «E che dire dello stadio? Dopo anni di discussioni, raccolte firme e proclami, non si è vista una sola decisione chiara da parte dell’amministrazione. Solo incertezze e rinvii». E lo stesso Tommasi dice su questo punto che non è detto che l’Italia riesca a ottenere gli Europei per la carenza di stadi adeguati. Padovani conclude: «Ma il tema più grave resta quello della sicurezza. Con Tommasi a Verona siamo tornati indietro di decenni: oggi in città ricompaiono i lavavetri ai semafori, simbolo di degrado e di mancata attenzione al decoro urbano. È mai possibile che il sindaco non riesca a far rispettare nemmeno le regole più elementari, lasciando che i cittadini siano costretti a subire queste situazioni ogni giorno?. Tommasi dovrebbe avere l’umiltà di riconoscere che Verona è ferma e insicura, i piccoli interventi di manutenzione ordinaria mancano da tre anni e il degrado cresce. Più che pensare al bis, sarebbe bene che facesse un passo indietro, per il bene di Verona». E il consigliere regionale di Forza Italia, Alberto Bozza, aggiunge: «Tommasi compie un’analisi autoreferenziale e celebrativa del suo operato, e intanto a Verona si aggravano i problemi in fatto di mancata sicurezza, degrado, criminalità urbana. Per tacere del disastro della viabilità dove è urgente il collegamento est-ovest con il Traforo. Ma è evidente lo stacco netto tra la percezione che ha di sé e della sua amministrazione il sindaco Tommasi e ciò che vivono i cittadini veronesi ogni giorno, cittadini alle prese drammaticamente con una città insicura, caotica, sporca e degradata. Sembra che Tommasi viva fuori dalla realtà. Da parte sua non c’è una volontà e capacità di ascolto, del resto in tanti segnalano l’assenza del Sindaco in centro e nei quartieri». E il consigliere regionale della Lega Enrico Corsi domani alle 11 al Liston 12 presenterà la sua associazione La Verona che vorrei per «migliorare la città e combattere degrado e sicurezza. Mai visto Verona così in basso».