Un viaggio tra le arti, dove Klimt incontra Shakespeare, Beethoven dialoga con Bowie e la città di Verona si trasforma in uno spazio sospeso tra memoria, immaginazione e visione. È Un bacio senza tempo, la nuova creazione immersiva firmata da Massimiliano Siccardi e Luca Longobardi, con la coreografia di Alessandra Celentano, in scena al Teatro Ristori di Verona fino al 21 settembre. Un’opera che segna il ritorno al teatro per Siccardi e Longobardi, artisti che hanno ridefinito il concetto di arte immersiva nel mondo, con il successo mondiale di Immersive Van Gogh (oltre 10 milioni di spettatori tra Stati Uniti, Canada e Francia). Uno straordinario poema visivo, che mette al centro della narrazione l’amore universale ed eterno, attraverso la fusione emotiva e simbolica de Il bacio di Klimt con il mito di Romeo e Giulietta di Shakespeare, sullo sfondo di una Verona liberamente reimmaginata grazie all’intelligenza artificiale, rielaborando stampe e vedute dell’epoca. Lo spettatore è avvolto dalla narrazione in un continuo crescendo di immagini, suoni e movimenti in grado di catapultarlo in un mondo onirico. L’immersive experience ripercorre la vita di Klimt e il contesto della Secessione Viennese per poi scivolare nella sua arte dorata che esplode per ricomporsi in una notte stellata veronese. Il racconto continua con un omaggio a Romeo e Giulietta mettendo in scena i punti più importanti della tragedia shakespeariana: il sanguinoso scontro tra Montecchi e Capuleti e l’amore tra i protagonisti che rivive sul palco attraverso la danza di due ballerini. Lo spettacolo si chiude ritornando su Klimt con una proiezione introspettiva dell’Albero della vita, in grado di suscitare sensazioni di pace e armonia con l’universo. Il risultato è, come la definiscono gli stessi Siccardi e Longobardi, “un’opera profondamente avanguardistica”, che affonda le sue radici nella lezione della Secessione Viennese. Un riferimento che per gli autori non è solo estetico, ma rappresenta l’origine di un gesto rivoluzionario: un movimento che ha affermato l’arte come atto di libertà, rottura e coraggio. Una tensione artistica che si coglie nel conflitto tra Capuleti e Montecchi, esploso in scena tra spade, sovrapposizioni digitali e corpi in movimento, che assurge così a simbolo di ogni guerra, passata e presente. Così come, mentre sullo sfondo si staglia il Palazzo della Secessione, risuona la voce di David Bowie in Heroes (versione tedesca). La musica è infatti l’architettura emotiva e invisibile dell’opera. Il momento culminante dello spettacolo è rappresentato dalla danza, curata dalla direzione coreografica di Alessandra Celentano, che trasforma il movimento in forza narrativa. Il programma alternerà la presenza di Alessandro Macario e Matteo Zorzoli, entrambi al fianco di Carola Puddu, unica interprete presente in tutte le date. Il passo a due dei danzatori – sostenuto dalle note de Il cielo in una stanza di Gino Paoli – accompagna la visione del Bacio, creando una sorta di attimo eterno. «Quella scena – spiega Siccardi – è la nostra bolla fuori dal tempo. I corpi si sfiorano, si cercano, ma il bacio non arriva mai. E non serve aggiungere parole, basta dire amore.» “Con Un bacio senza tempo – afferma Filippo Manfredi, Direttore del Teatro Ristori, dichiara – il Teatro Ristori inaugura un nuovo modo di abitare lo spazio scenico, aprendosi in maniera strutturale all’innovazione tecnologica e alla sperimentazione artistica”.