Una malattia rara per il bimbo di Gaza. Arrivato con una grave malnutrizione. I test genetici parlano di immunodeficienza

Una rara forma di immunodeficienza è la diagnosi effettuata sul bambino arrivato da Gaza a giugno e ricoverato in Oncoematologia Pediatrica, diretta dal dott. Simone Cesaro. Si tratta di una forma di immunodeficienza, nota come leaky SCID. La mutazione responsabile è stata descritta finora solo in altri cinque bambini arabo-palestinesi. La mutazione pertanto, anche se rara, sembra caratteristica di quell’area geografica. Le condizioni del bambino sono progressivamente migliorate e dal 18 agosto è stato dimesso per essere seguito a livello ambulatoriale. Arrivato in condizione di grave malnutrizione, per il piccolo paziente di 5 anni è stata da subito ipotizzata una immunodeficienza congenita come causa della condizione generali molto compromesse, in aggiunta alle privazioni alimentari dovute dalla guerra. Sono state da subito escluse le principali malattie genetiche ed autoimmuni responsabili di malnutrizione (fibrosi cistica, celiachia) per procedere con altri accertamenti e indagini approfondite. Gli esami hanno rivelato una compromissione significativa dei linfociti T necessari per proteggere l’organismo da infezioni virali o parassitarie. La conferma diagnostica è stata possibile mediante la valutazione attenta dei dati precedenti al 2025 sulla salute del bambino, la storia familiare dei genitori, gli esami della sua funzione immunitaria, e lo studio approfondito della genetica per immunodeficienze. Ora sono in corso le valutazioni dei medici per capire se il bambino sarà in grado di recuperare una situazione immunitaria normale o se si dovranno somministrare cure intensive per correggere il deficit immunologico, come per esempio il trapianto di cellule staminali emopoietiche. Il bambino era arrivato da Gaza a Verona nella notte tra l’11 e il 12 giugno con un volo militare insieme alla mamma e al fratellino sano in ricovero sociale per non separare la famiglia. Malnutrito e con sospetto di immunodeficienza era stato preso in cura dal dott. Cesaro in Oncoematologia pediatrica a Borgo Trento. Dopo oltre due mesi di programma di rinutrizione, ha aumentato del 50% il peso corporeo rispetto ai 9,2 chili dell’arrivo. Il 18 agosto è stato quindi dimesso e accompagnato dalla Croce Bianca con la mamma e il fratellino al domicilio individuato dalla Prefettura. Da casa sta continuato la profilassi antibiotica, antifungina e antivirale.