Una rete di bacini per battere la siccità L’arrivo della pioggia, dopo mesi, è stato una boccata d’ossigeno, ma non è sufficiente

“L’arrivo della pioggia, dopo oltre tre mesi di siccità, è stata una boccata di ossigeno nelle campagne veronesi dove sono già iniziate le semine di mais e soia e devono avviarsi quelle di riso, ma a beneficiarne sono anche le coltivazioni di grano seminate in autunno, ortaggi e frutta che hanno bisogno di acqua per crescere. Sicuramente queste piogge allevieranno la ‘sete’ che c’è stata finora ma non contribuiranno a risolvere la siccità”. E’ questo il commento del presidente di Coldiretti Verona Alex Vantini sulla situazione meteorologica che aggiunge “La quantità di pioggia caduta è insufficiente a soddisfare il bisogno idrico dell’agricoltura dalle semine, alle orticole in pieno campo fino alle colture frutticole. La pioggia scesa è stata in bassa pianura tra i 14 e i 17 millimetri, in media pianura sui 20 millimetri e in pianura/collina sui 27 millimetri. Servirebbero precipitazioni per altri 80 millimetri di pioggia suddivisi in una quindicina di giorni per dare il giusto quantitativo di acqua alle campagne”. Per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie è stato proposto un progetto concreto immediatamente cantierabile.
“Il progetto – conclude Vantini – prevede la realizzazione di una rete di bacini di accumulo con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti, progettualità già avviata e da avviarsi con procedure autorizzative non complesse, in modo da instradare velocemente il progetto e ottimizzare i risultati finali. La realizzazione di invasi per il risparmio dell’acqua è una necessità non più rinviabile se si pensa che il Veneto recupera solo il 5% della pioggia rispetto ad una media nazionale dell’11%, un dato preoccupante che dimostra quanto bisogno ci sia di investimenti in questo campo”.