Una richiesta a Zaia, “Amia in house” Casali e Bassi presentano la mozione: "Il Presidente deve valutare la nostra proposta"

Verona segua il positivo esempio di altre città venete e affidi il servizio di gestione integrata dei rifiuti in house. L’obiettivo è quello di uniformare la gestione in tutta la regione, garantendo così un servizio più efficiente, economicamente più vantaggioso per gli enti e per la collettività e soprattutto che tuteli le centinaia di operatori della società di via Avesani. I consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Stefano Casali e Andrea Bassi hanno illustrato questa mattina alla stampa la loro mozione depositata in Consiglio Regionale che impegna la Giunta di Luca Zaia a valutare l’affidamento in house della raccolta dei rifiuti in tutte le città capoluogo del Veneto, con particolare riferimento a Verona, dove tale ipotesi è fortemente caldeggiata da diverse forze politiche, sia di maggioranza, che di opposizione. All’incontro erano presenti i consiglieri comunali di Verona Domani, “paladini” da anni di tale battaglia e che per primi hanno sposato questa causa. “L’affidamento in house del servizio di rifiuti rappresenta oggi l’unica forma per garantire a realtà come Amia che operano in un settore di fondamentale importanza per l’ambiente, la vivibilità ed il decoro urbano delle città, una gestione sicura ed efficiente, evitando insicurezze, incognite e percorsi amministrativi poco chiari che potrebbero metterne a rischio operatività e posti di lavoro – hanno commentato Casali e Bassi – Le positive esperienze di Vicenza e Padova, sia sul piano economico, che su quello produttivo ed operativo, dimostrano la bontà e l’assoluta necessità di procedere con l’affidamento in house del servizio di rifiuti in tutta la regione, a partire proprio da Verona, per il bene della città e per la salvaguardia di un patrimonio in termini di efficienza ed operatività di tutti i veronesi”.
“Abbiamo presentato la richiesta di una convocazione urgente della Commissione, invitando il presidente di Amia Bruno Tacchella ad illustrare gli ultimi studi di fattibilità relativi al passaggio in house – hanno detto i consiglieri comunali Bonato, Paci, Drudi e Zandomeneghi – Una battaglia, quella di Verona Domani, iniziata ancora nel 2018. Siamo sempre stati convinti che tale soluzione, in termini di sicurezza, fattibilità e costi, sia assolutamente la migliore per il raggiungimento di elevati obiettivi e standard di produttività, nonché per l’ottimale impiego e razionalizzazione delle risorse pubbliche .