Vannacci? ”E’ mio vicino di banco”. L’europarlamentare Paolo Borchia allontana ogni polemica riferita al generale
Come ampiamente previsto, non c’e’ stato a Roma alcun vertice del centro-destra per decidere cosa fare in Veneto per il dopo Zaia. Di rinvio in rinvio, lo stallo continua: da una parte c’e’ chi come Fratelli d’Italia vuole capire cosa accadra’ nelle Marche per decidere se poi eventualmente, in caso di successo di Acquaroli, lasciare alla Lega la presidenza del Veneto. E dall’altra parte c’e’ chi, come gli stessi leghisti, preme per avere al piu’ presto la conferma che il governo del Veneto spettera’ ancora al Carroccio. Di questa seconda frangia fa parte il segretario provinciale Paolo Borchia, europarlamentare, capo delegazione della Lega a Bruxelles, fedelissimo di Matteo Salvini. E Borchia alla Cronaca di Verona e’ molto chiaro: «Chi guidera’ il Veneto? Secondo noi si deve decidere prima del voto nelle Marche, previsto a fine settembre. Abbiamo gia’ la base in fibrillazione, perche’ chi ha intenzione di candidarsi per le regionali vorrebbe gia’ iniziare la corsa. E vorrebbe che fossero gia’ chiare le regole del gioco in vista del voto di novembre». Onorevole Borchia, ma secondo lei la Lega la spuntera’ ancora per la presidenza del Veneto? Fratelli d’Italia insiste molto e rivendica di essere il primo partito… «Sono sette le Regioni al voto e la Lega ne chiede solo una, il Veneto. Non mi pare una richiesta eccessiva. E nel Veneto la Lega ha costruito molto, ha lavorato bene. Il segretario Salvini ha lanciato il nome di Stefani che e’ un nome solido, credibile, si tratta di un giovane ma gia’ molto esperto, di valore. E il nostro merito e’ quello di aprire sempre riflessioni sulle quali poi ragionare». Quindi? «Quindi sono cautamente ottimista, forse piu’ cautamente che ottimista…». Ma se Fratelli d’Italia dovesse lasciare alla Lega la presidenza, in cambio ovviamente vorrebbe almeno cinque assessorati molto pesanti, tra i quali sanita’, infrastrutture, bilancio e cosi’ via… Altro che governo leghista della regione… «Questo e’ un ragionamento da fare con calma, per valutare pesi e competenze con gli alleati al fine di costruire la squadra migliore per il Veneto. La priorita’ secondo noi e’ quella di dare una prospettiva di buon governo alla Regione e migliorare dove si puo’». Per esempio sulla sanita’? «Premetto che non ci sono addebiti da attribuire a Zaia. Sulla sanita’ si deve essere realisti: e’ un problema che riguarda tutto il Paese e non solo il Veneto, regione che peraltro richiama migliaia di pazienti da tutta Italia. Sulla sanita’ si dovra’ agire in modo chirurgico e non con proclami da campagna elettorale». A proposito di campagna elettorale e di candidature, c’e’ la polemica con il generale Vannacci che chiede posti per la sua componente,… «Vannacci a Bruxelles e’ mio vicino di banco, non mi risultano richieste». Pero’ sta creando molti mal di pancia con le sue dichiarazioni, per esempio ha detto di preferire Putin a Zelensky. Putin che manda i droni sulla Polonia sfidando la Nato… «Gli dovrei chiedere a che cosa si riferiva, fare certi paragoni e’ sempre molto complicato. Glielo chiedero’». Ha ancora senso la lotta per l’autonomia regionale, che tra l’altro non si vede? «Certo, ottenere l’autonomia regionale e’ importante, ma se la Unione europea e’ disposta a riconoscerla… e questo e’ un altro capitolo della storia».
MB