VENETO BANCA PIUTTOSTO DI NIENTE di Achille Ottaviani

L’istituto di credito ha deciso di porre rimedio, almeno in parte, e di aiutare gli azionisti più bisognosi. Ha preparato un piano welfare per sostenere i soci post 2007 penalizzati dal crollo delle quotazioni. Parlia­mo di 4 mila persone. Se ne occuperà in prima persona Paola Pierri, consigliere di amministrazione dell’istituto di Montebelluna. Una decisione fortissimamente voluta dal presidente Massimo Lanza. Gli aiuti per i soci bisognosi, ammontano a 30 milioni di euro e sono stati resi disponibili dal Fondo Atlante. Proprio nei confronti di coloro che hanno avuto forti disagi economici e sociali dovuti al crollo del valore delle azioni. C’è il rischio però che Veneto Banca non riesca a dare a tutti quel minimo di ossigeno di cui necessitano. A questo va sommato che ci sarà anche chi non chiederà aiuto, pur in stato di difficoltà per pudore di presentare le domande. Si tratta di una buona iniziativa, lontanissima da quello che chiedevano tutti gli azionisti. Piuttosto di nulla questi 30 milioni sono i benvenuti. Suddividerli tra bisognosi veri o presunti non sarà cosa facile, comunque tentar non nuoce ed è un segnale nei confronti di chi ha creduto nella Popolare Veneta.