“Vergognosa l’ispezione dello Spisal” Così l’Ulss 9: “L’ispezione condotta regolarmente, no ad ogni strumentalizzazione”

E sciopero sia. E’ battaglia tra le Organizzazioni Sindacali e l’Istituto Anziani, che ieri mattina ha visto i lavoratori incrociare le braccia dalle 10 alle 11.
I sindacati lamentano come lo Spisal, nelle sue ispezioni, avendo assunto il ruolo di sostegno agli enti nella gestione della pandemia, tralascia di entrare nella concretezza delle questioni che riguardano
l’organizzazione del lavoro e i rapporti di quest’ultima con i quasi cento contagi di infermieri ed operatori, per non parlare delle centinaia di ospiti infetti. Il Servizio Spisal si è limitato a valutare le “carte” in ufficio senza effettuare alcun sopralluogo tra i lavoratori per verificare “sul campo” la reale applicazione delle disposizioni. A partire dai percorsi pulito/sporco assai precari in tutta la struttura o la dotazione di personale assolutamente sotto standard assistenziale”.
“Allo Spisal non interessa che i lavoratori siano in reparto in uno anziché in tre e che, un lavoro in velocità, possa essere la causa della trasmissione del virus e del contagio che continua a diffondersi tra ospiti ed operatori. E lo Spisal non entra neppure nel merito delle responsabilità che vedono in
capo al datore di lavoro garantire la salute e sicurezza dei lavoratori fino al punto che se le condizioni organizzative non consentono la sicurezza è necessario intervenire o con l’incremento del personale oppure con il trasferimento degli ospiti verso altre strutture per ripristinare condizioni di lavoro sicure”. La nota dei sindacati si concludeva con l’intenzione di passare la documentazione alla Procura della Repubblica.
Da segnalare, nel tardo pomeriggio, l’arrivo di una precisazione dell’Ulss 9, firmata dal direttore, Manuela Peruzzi. “La procedura adottata si basa su una lista di controllo rispondente a procedure specifiche codificate rivolte alla verifica delle misure di sicurezza anti-Covid. Il piano di controllo avviato nella prima fase dell’emergenza e consolidato in questa seconda fase risponde a un preciso mandato istituzionale di supporto alle aziende come indicato nel verbale dell’incontro del tavolo prefettizio del 25 novembre scorso in cui erano presenti tra l’altro anche le organizzazioni sindacali. L’intervento specifico all’Istituto Assistenza anziani, peraltro già oggetto di controllo alcuni mesi orsono, è stato quindi condotto con i metodi di coinvolgimento delle figure aziendali, e cioè il responsabile dell’Istituto e il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, proprio per conoscere l’applicazione sostanziale delle misure di prevenzione che comprendono gli aspetti organizzativi strutturali e gestionali dell’Istituto, il corretto impiego dei dispositivi personali di protezione. Lo Spisal svolge i propri compiti istituzionali seguendo procedure validate e con metodi obiettivi. Pur essendo comprensibile che in una situazione eccezionale come l’attuale la dialettica tra organizzazioni sindacali e datori di lavoro sia più aspra, non è accettabile alcun tipo di strumentalizzazione”.

Così l’Istituto

Lo SPISAL non ha rilevato irregolarità, secondo Adelaide Biondaro, presidente dell’Istituto Assistenza Anziani. “È stata accertata la regolarità delle procedure e dei protocolli in utilizzo allo IAA, anche per quanto inerente alla fornitura e utilizzo dei DPI, così come per la creazione e gestione delle aree Covid.
Si è dato, ovviamente, conto della criticità che stanno vivendo i Centri Servizi di tutto il territorio di Verona e Provincia in relazione alla grave carenza di personale infermieristico e assistenziale, cui nemmeno lo IAA si è potuto sottrarre.Alla luce di tali risultanze, appaiono, ancora una volta, del tutto infondate le dichiarazioni rese nei giorni scorsi, ai giornali e alle televisioni, da alcuni rappresentanti sindacali, lamentando irregolarità e carenze nella gestione pandemica”.

“In questo contesto, lo sciopero proclamato da CGL CISL, UIL e CSA appare del tutto immotivato.
È, però, molto triste, che in una situazione come questa, fatta di sacrifici e dolore, dove tutti dovremmo stringerci insieme con l’unico obiettivo di essere l’uno aiuto e conforto dell’altro, alcuni si facciano trasportare da sentimenti di rabbia e rancore dimenticando ciò che veramente è importante”, conclude la nota dell’Istituto.