Verona bollente. Sono aumentate le notti tropicali Di fronte al caldo torrido l’opinione pubblica si divide tra chi sostiene che in estate ha sempre fatto caldo e chi invece che qualcosa sta cambiando. Ma i numeri non danno scampo. In 50 anni la temperatura media estiva in città è cresciuta di 3-4 gradi

di Claconvr

Verona bollente. In questi giorni di caldo torrido c’è chi sostiene che tanto in estate ha sempre fatto caldo e chi invece ritiene che qualcosa sia cambiato e i mesi estivi siano sempre più africani per il riscaldamento globale. Chi ha ragione? I numeri non danno scampo: stiamo vivendo anni sempre più caldi e Verona è davvero una città che bolle. Lo dicono i numeri. In 50 anni il riscaldamento è evidente. La conferma arriva dallo studio dei dati storici compiuto da ilmeteo.it con il Corriere della Sera prendendo in esame le temperature dal 1975 al 2025. La temperatura media annuale è salita di 2,5 gradi ben oltre il grado e mezzo previsto dagli accordi di Parigi sul clima. Nel 2030 potrebbe sfiorare i 15 gradi di media annuali. La temperatura media estiva in 50 anni a Verona è cresciuta di ben 3,4 gradi con picchi nei mesi estivi mai raggiunti prima. Un riscaldamento enorme che mette in difficoltà la salute delle persone e le infrastrutture. La temperatura massima estiva invece ha avuto una variazione di più 3,6 gradi. Di consequenza sono aumentate tantissimo le notti tropicali, come quelle che stiamo vivendo in questi giorni con temperature notturne sopra i 20 gradi e alto tasso di umidità. Rispetto al 1975 se ne contano 33 in più. Le giornate di caldo intenso sono in grande aumento: 30 giornate nelle quali ci sono stati 32 gradi percepiti con alta umidità o più di 35 gradi asciutti. Le proiezioni al 2030 sono di 41 giornate di caldo intenso e le stime sono tutte volte al peggio. In qualche modo bisognerà studiare come difendersi in modo strutturale e duraturo: acqua fresca e gelati non bastano più. DOMANI, SABATO E DOMENICA VALORI PERCEPITI SUI 36° Intanto il bollettino sul clima cittadino prevede per domani 28, sabato 29 e domenica 30 un’allerta rosso con punte massime percepite rispettivamente di 35 e 36 gradi. Con l’arrivo del caldo estivo, il Comune di Verona ricorda alla popolazione tutte le iniziative pensate per rispondere ai bisogni delle persone più fragili in questi mesi, quando solitudine e discontinuità dei servizi possono accentuare situazioni di vulnerabilità. Il piano si articola in una serie di azioni coordinate che includono assistenza sanitaria e supporto sociale, servizi telefonici attivi e centri di comunità aperti e facilmente accessibili. I numeri verdi, i servizi di continuità assistenziale (ex Guardia Medica), quelli di telesoccorso, i servizi di assistenza medica estiva si estendono anche al Farmaco Pronto realizzato in collaborazione con le farmacie del territorio.

Lo choc termico anche per le piante

In gergo viene definito “Summer branch drop”. Si concretizza nella rottura improvvisa, e imprevedibile, di una branca d’albero causata dallo shock termico vissuto dalla pianta. Si tratta di cedimenti che accadono anche ad alberi sani, che non mostrano alcun segno esterno di sofferenza. Il fenomeno è dovuto all’interazione tra fattori di stress ambientale e il rapido assorbimento di acqua da parte delle piante durante le calde giornate estive. Nel veronese, un episodio di “Summer branch drop” fortunatamente senza gravi conseguenze si era verificato la scorsa estate nel parco delle scuole Le Risorgive a Ca’ di David. in cui tutte le alberature erano state controllate e sottoposte a perizia appena qualche mese prima: il lavoro di monitoraggio e cura delle alberature degli spazi esterni delle scuole svolto da AMIA è infatti costante.