Verona capofila nelle scienze motorie Nasce nella sede scaligera il progetto di alta formazione che coinvolge 25 atenei italiani

L’università di Verona è capofila e sede amministrativa del nuovo Dottorato nazionale nel campo delle Scienze motorie e sportive, realizzato grazie alla collaborazione di 25 atenei italiani, con il cofinanziamento del Pnrr Piano nazionale di resistenza e resilienza. Il Corso, coordinato da Federico Schena docente di Scienze dello sport e delegato del Rettore alla Didattica e sport dell’ateneo scaligero, può contare su un collegio docenti composto da 43 professori e ricercatori provenienti dalle università coinvolte e punta alla formazione di esperte ed esperti con elevato profilo scientifico nelle numerose aree di studio delle Scienze motorie e sportive.
L’offerta formativa è suddivisa in tre macroaree declinate in 6 curricula diversi che spaziano dallo studio della prestazione sportiva e delle metodologie di allenamento, alla prevenzione delle malattie cronico e degenerative. I diversi curricula hanno come core prestazione sportiva, attività fisica adattata, lo sport come strumento di integrazione, l’educazione motoria all’interno di framework aggiornato alle nuove sfide del Pnrr.
Sempre più dipartimenti universitari richiedono giovani con competenze legate alle Scienze del movimento e che possano sviluppare linee di ricerca specifiche in questo ambito. Una delle peculiarità di questo corso sarà fornire le competenze scientifiche per potere accedere a bandi di ricerca per il finanziamento di progetti a livello nazionale ed internazionale. Infine, il corso prevede di fornire gli elementi necessari per dare accesso e favorire lo sviluppo professionale di chi deve farsi carico della formazione avanzata e dell’aggiornamento per le materie relative all’educazione fisica nelle scuole di ogni ordine e grado.
Il dottorato prevede di trascorrere un periodo all’estero, di almeno 6 mesi, in qualificati centri universitari e di ricerca. “Le attività di ricerca che caratterizzano questo percorso unico in Italia- spiega Federico Schena, coordinatore del dottorato – prevedono una formazione triennale strutturata sui titoli di ricerca che ogni Ateneo ha messo a disposizione e che sono precipui e peculiari delle diverse sedi. Tra i punti forti del dottorato va sottolineata la collaborazione tra le sedi aderenti che si articola in attività trasversali e attraverso la possibilità di condividere laboratori e temi di ricerca coerenti e sinergici tra i numerosi atenei per favorire la convergenza multidisciplinare”.
“L’istituzione del Dottorato Nazionale – spiega Attilio Parisi, Rettore dell’università degli studi di Roma Foro italico – rappresenta un importante traguardo a coronamento di un percorso di crescita delle Scienze Motorie e Sportive durato circa 20 anni. Il coinvolgimento di un numero così elevato di Università che operano nelle Scienze Motorie rende questo percorso per gli studenti un’opportunità unica di crescita formativa e scientifica, oltre che di scambio e condivisione di competenze nell’ambito della ricerca”.
“Mi piace immaginare che i 37 dottorandi provenienti dalle 25 sedi nazionali abbiamo a disposizione un ‘super laboratorio diffuso’ ha commentato il vice rettore a Welfare, Sostenibilità e Sport Alberto Rainoldi. Potranno accedere alle migliori risorse tecnologiche, alle migliori competenze potendo così realizzare progetti di ricerca ancora più interessanti e sfidanti.”