Una vacanza ancora prima di realizzarsi, ma in programma, può già renderci felici perché il solo pensiero dell’attesa ci allieta. A rendere un viaggio un’esperienza desiderata poi, non è tanto la destinazione ma quanto la motivazione. Viaggiare si sa fa star bene ma soprattutto, ed è sempre più evidente, fa bene al cervello. Molti studi sono stati effettuati, su tale tematica, e incredibili sono gli effetti positivi riscontrati dall’essere ”cittadini del mondo”. Sono infatti una carrellata gli effetti benefici riscontrati nei viaggiatori, nel corso del tempo, dovuti soprattutto alla possibilità di effettuare delle immersioni culturali. Comportarsi come la gente del luogo visitato, per un certo periodo di tempo, permette di allargare le proprie vedute e di pensare in modo differente dal consueto. Si impara così ad allenare la capacità di avere idee diverse, un concetto che gli scienziati definiscono ”flessibilità cognitiva”. Conoscere altre culture apre la mente a vedere il mondo con nuove lenti e aiuta a capire che la stessa ”cosa” può avere molteplici significati. Questo aspetto incide positivamente sulla capacità di adattamento e su quella di problem solving. Effettuare nuove esperienze talvolta anche negative (come avere a che fare con ritardi o contrattempi) può rendere una persona più paziente e tollerante alla frustrazione. Saper gestire le reazioni è un buon allenamento sulla resistenza mentale a lungo termine. Collocarsi in una situazione sconosciuta indurrà a fare i conti con sé stessi, per il semplice fatto che non sarà possibile inserire il classico ”pilota automatico” per affrontare le giornate ma servirà una certa proattività. Viaggiare, con consapevolezza, aumenta le nostre capacità di osservazione e ci permette di accogliere diverse emozioni. Ciascun viaggio porta con sé insegnamenti unici, che ci aiutano a maturare emotivamente. Il conoscere nuove persone, durante i viaggi, al di fuori della consueta rete sociale inoltre espande gli orizzonti relazionali. Viaggiare può persino aiutare le persone a ritrovare un senso alla propria vita, a intraprendere un nuovo inizio o a focalizzare uno scopo. Perché l’allontanarsi dal ”proprio territorio” ci può aiutare a guardare la nostra vita da una certa distanza e questo spesso permette di vedere molto più chiaramente in che direzione si vuole andare. Questo processo di auto-esplorazione e apprendimento contribuisce a una crescita. Viaggiare permette anche di spostare l’attenzione su pensieri positivi, lasciando a casa i problemi che generano tensione, negatività e tristezza. Viaggiare permette di recuperare l’equilibrio tra corpo e mente regalando una sensazione di libertà utile a ritrovare le energie quando si rientra. Tutto ciò offre del materiale da ”mettere in valigia” e su cui lavorare una volta tornati a casa. Quando il viaggio finisce inizia la riscoperta di noi stessi nella vita che avevamo lasciato.
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