Villafranca. Discarica di amianto e deroga di Zaia Il Comitato Difesa Territorio Quaderni Valeggio ritiene la scelta “grave e impattante”

Non c’è pace per il territorio villafranchese. Dopo la bocciatura del progetto di discarica di amianto a Caluri di Villafranca lo scorso aprile, la società Tecnoinerti Srl infatti ne ha presentato un altro nello stesso medesimo sito. “Questa nuova richiesta di autorizzazione – dice Gianni Bertaiola – è possibile in quanto, come più volte denunciato dal Comitato Difesa Territorio Quaderni Valeggio, nel 2022 la Giunta regionale presieduta dal governatore Zaia e con assessore all’Ambiente Bottacin ha approvato una specifica deroga al Piano Regionale Rifiuti del Veneto che consente la collocazione di discariche per amianto nelle zone di ricarica delle falde acquifere. Si tratta di zone estremamente vulnerabili che prima del 2022 erano completamente tutelate dall’insediamento di qualsiasi impianto di smaltimento rifiuti. La deroga ha rappresentato una scelta politica molto grave e impattante sul nostro territorio e che contraddice i principi di precauzione e salvaguardia dell’ambiente”. In attesa dell’esito della valutazione dell’altro progetto di discarica per amianto a Valeggio sul Mincio presentato dalla società Progeco Ambiente Spa, questo nuovo progetto di Tecnoinerti Srl costringerà Amministrazioni locali e cittadini ad un ulteriore lungo e faticoso lavoro di studio dei documenti e di preparazione di osservazioni. “La situazione è chiara – dice Bertaiola – in costanza della deroga, le società del settore possono continuare a presentare progetti di discariche per amianto nelle zone fragili di ricarica delle falde acquifere. Al fine di rimarcare la pericolosità della deroga ed evidenziare eventuali irregolarità nell’iter di approvazione della stessa, il Comitato si è fatto promotore di una specifica mozione in Consiglio Regionale (n. 533/24) che impegna la Giunta a ripercorrere le fasi e le valutazioni che ne hanno permesso l’introduzione. Ma è ormai trascorso più di un anno e il silenzio della Giunta appare ormai assordante ed inequivocabile”.