L’indagine preliminare condotta dalla Polizia di Stato e diretta dalla Procura di Verona guidata dal dottor Raffaele Tito, che la scorsa estate aveva avuto lo scopo di reprimere i reati contro il patrimonio e contro la incolumità personale perpetrati con troppa frequenza ed eccessiva violenza nella zona antistante la locale stazione ferroviaria ha ricevuto dal Giudice per le Indagini Preliminari, Paola Vacca, “un importante riconoscimento”. l procedimento ha visto indagate 38 persone (32 delle quali di origina marocchina) per ben 96 capi di imputazione – rapine, furti, spaccio di stupefacente, lesioni volontarie, resistenza a pubblico ufficiale. L’ordinanza cautelare del 12 luglio 2024 aveva applicato la misura della custodia in carcere nei confronti di 26 persone ed il divieto di dimora nei confronti di altre 7. Il 25 ottobre 2024 la Procura aveva chiesto il giudizio immediato nei confronti di 20 imputati. Ora la conclusione davanti al Gup. Di questi – tutti ancora detenuti – 6 hanno scelto il patteggiamento con pene comprese tra i 2 ed i 4 anni e 6 mesi di reclusione, 6 sono stati rinviati a giudizio, 8 infine hanno scelto il giudizio abbreviato ed hanno riportato condanne comprese tra anni 4 e mesi 2 ed anni 7 e mesi 6. Per sette di questi il GUP ha anche applicato la misura di sicurezza della espulsione dallo Stato a pena espiata Complessivamente sono stati irrogati 57 anni di carcere. Le altre posizioni, per cui era stato chiesto il rinvio a giudizio il 14 febbraio 2025, verranno esaminate dal GUP nella prossima udienza già calendarizzata per il 29 settembre. “Nonostante ciò – ha sottolineato il Procuratore della Repubblica Raffaele Tito – la zona della Stazione continua a registrare, se pur in misura decisamente minore, ancora troppo gravi ed intollerabili episodi di violenza. Ed è per questo che la Procura della Repubblica di Verona, unitamente a tutte le forze di polizia, continua anche in questi mesi a tenere sempre acceso un faro su quella zona della città con la ferma determinazione di volerla definitivamente restituire alla legalità”.