Passo decisivo per il futuro della West Star. Durante la conferenza stampa che si è tenuta alla Camera dei Deputati, l’onorevole Alessia Ambrosi ha annunciato che il Governo ha intenzione di presentare un emendamento per finanziare con quasi 7 milioni di euro la bonifica e il primo intervento di recupero dell’ex base Nato di Affi, il più grande bunker antiatomico d’Europa. Un annuncio accolto dalla delegazione del Comune di Affi guidata dal sindaco Marco Sega, giunta a Roma per illustrare il lavoro svolto in questi anni e il progetto di musealizzazione. Erano presenti alcuni rappresentanti dell’amministrazione comunale di Affi, Flavio Pasini, Presidente della Provincia di Verona e in rappresentanza della Camera di Commercio di Verona Paolo Artelio. Come relatori dell’Università di Firenze sono intervenuti: il professor Michelangelo Pivetta, Giovanni Minutoli, Mikhail Fabiani e Mattia Baldini. «Questa giornata segna un punto di svolta», ha dichiarato il sindaco Marco Sega. «L’annuncio dell’emendamento governativo rappresenta la risposta che attendevamo: il riconoscimento, anche economico, del valore storico e nazionale della West Star. Per Affi è un risultato straordinario e il primo passo concreto verso la rinascita di un luogo unico in Europa. Senza la bonifica, nessun intervento sarebbe stato possibile. Sono tanti anni che si cerca, questa amministrazione compresa, di arrivare a qualcosa di concreto. Ora si apre davvero una nuova fase». L’annuncio governativo arriva al culmine di un percorso avviato dall’amministrazione comunale di Affi dopo l’acquisizione del sito, scaturito da anni di lavoro continuativo. La West Star, costruita tra la fine degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta, si estende per 13.000 metri quadrati nelle profondità del Monte Moscal. Rimasta operativa fino al 2007, rappresenta il più grande sistema sotterraneo antiatomico accessibile in Europa. Negli ultimi anni il Comune ha compiuto una serie di interventi fondamentali: il riconoscimento del vincolo monumentale da parte della Soprintendenza, che assicura tutela e consente l’accesso ai fondi nazionali ed europei; l’affidamento all’Università di Firenze di uno studio di ricerca e progettazione per definire il futuro museo, coordinato dal professor Michelangelo Pivetta, dopo un anno e mezzo di rilievi, sopralluoghi e digitalizzazioni; l’avvio della raccolta fondi tramite Art Bonus, con un primo stralcio di lavori dedicato alla messa in sicurezza degli accessi e il sostegno della Camera di Commercio di Verona che ha deliberato il finanziamento dello studio di fattibilità tecnico-economica per definire investimenti, modelli di gestione e percorso di valorizzazione. Ora l’obiettivo è aprire finalmente la West Star alla collettività, trasformandola in un luogo che racconti la storia del Paese e che generi cultura, turismo e sviluppo.



