Zaia: “I giornali hanno la bozza. Noi no…” Tra sci, messe e dpcm

Secondo il presidente della Re­gione Veneto Luca Zaia la chiusura o meno, coordinata a livello europeo, delle piste da sci, è la “cartina di tornasole della nostra politica estera”. Rispondendo alle domande dei giornalisti, nel corso del consueto punto stampa, il governatore ha detto di aver “po­ca fiducia nella capacità del go­verno italiano di influenzare una de­cisione di tali dimensioni”. “Se ci ritroviamo Slovenia, Austria, Francia aperte – ha sottolineato – penso che la politica estera italiana potrebbe chiudere la borsa del­la diplomazia”. “Sullo sci, da par­te del governo, c’è una posizione ferrea”, ha aggiunto. “Come regioni abbiamo supportato la vis­ione ‘mediana’ per le piste da sci aperte solo agli ospiti degli hotel o ai proprietari di seconde case, presentata dagli assessori regionali ieri, ma temo che non passerà questa ‘terza via’”. Sulla messa di Natale Zaia è stato altrettanto diretto: “L’Europa si occupi di altro. Che l’Europa si occupi an­che delle messe di Natale vuol dire che c’è qualcosa che in Eu­ropa non funziona”. Il presidente veneto si è poi augurato che il dpcm previsto per giovedì “sia scritto a due mani”. “Abbiamo 48 ore, se il governo ci manda in serata una bozza di testo si inizia a lavorare. Ce l’hanno già i giornali, almeno ce lo dia­no anche a noi”.