Il presidente del Veneto, Luca Zaia, chiede al Ministero della Salute che nell’incidenza dei positivi si prenda in considerazione il totale dei test molecolari e di quelli rapidi. “E’ stata inviata al ministero una lettera in cui si sottolinea che il Veneto fa tanti test: oggi 56.430 tamponi, di cui 16.300 molecolari e 40.130 rapidi. E’ ovvio che troviamo 3.883 positivi, che valgono il 6,8%. Questo è un dato statistico. Noi vorremmo aver in mano un quadro generale standardizzato dei numeri di tutte le regioni”, ha sottolineato Zaia, “perché i numeri assoluti non vogliono dire nulla”. Per Zaia “il fatto che si ragioni con numeri assoluti non ci aiuta, e soprattutto – ha aggiunto vogliamo evidenziare l’aspetto di virtuosità del Veneto: noi facciamo i test di conferma di tutti i test rapidi, facciamo i test a tutti i contatti stretti dei positivi, aspetti che, magari, in altre regioni, sono interpretati in maniera diversa. Quindi il tema della valutazione che l’Istituto Superiore della Sanità deve fare, a nostro avviso, è quello di una valutazione con dati omogenei. Noi – ha concluso il governatore – facciamo un numero di tamponi quotidiano che alcune regioni riescono a fare in una settimana”.