Un anno scrivevano che il Lago di Garda, a causa della siccità, stava praticamente scomparendo. Poi il caro energia. Poi l’over-tourism e subito dopo la mancanza di turisti. In questa fine d’estate alle notizie allarmistiche diffuse dalla stampa, prevalentemente da una certa stampa tedesca, si aggiunge quella di una presunta epidemia di chikungunya che sta già facendo arrivare le prime disdette negli hotel del Lago. Una circostanza che il Sindaco di Garda Davide Bendinelli, insieme al Presidente degli albergatori del Comune gardesano Luigi Zermini, non è disposto a tollerare. «Siamo stanchi di questo terrorismo mediatico che ogni anno cerca un pretesto per danneggiare la nostra immagine», dichiara il sindaco di Garda, Davide Bendinelli. «Non esiste nessuna epidemia sul Lago di Garda. Stanno facendo crescere in modo strumentale un problema che non c’è. Vogliono denigrare la nostra offerta turistica. Vediamo l’anno prossimo cosa si inventeranno. Fatto sta però che adesso che ci sono le migliori condizioni possibili, metereologiche e di ospitalità, dobbiamo fare i conti con disdette causate da una paura immotivata scatenata strumental-mente». Ci tiene poi a sottolineare il Sindaco di Garda come le sue parole non significhino certo l’aver preso sottogamba la questione Chikungunya, ma l’esatto contrario. Il Comune ha infatti messo in campo qualsiasi misura di prevenzione possibile. «Siamo stati il primo paese del Lago -dice Bendinelli- a procedere con una disinfestazione preventiva. E abbiamo fatto di più. Abbiamo dimezzato l’irrigazione del verde pubblico e abbiamo tolto tutti i sottovasi ai fiori che abbiamo dislocati in tutto il Comune per evitare qualsiasi tipo di ristagno». Insieme a Bendinelli, il Presidente degli Albergatori di Garda Luigi Zermini, che condivide lo sdegno per il trattamento riservato ciclicamente al Garda e ai suoi operatori da parte della stampa tedesca e che ci tiene a sottolineare come gli albergatori lavori sempre a fianco di enti e istituzioni per garantire la massima sicurezza. Ad oggi i casi autoctoni di chikungunya registrati nel veronese sono 50, di cui 46 confermati. Le aree maggiormente interessate risultano essere i Comuni di Sant’Ambrogio di Valpolicella e San Pietro in Cariano. Negli ultimi giorni si sono aggiunti casi isolati anche nei Comuni di San Giovanni Lupatoto, Cavaion Veronese e Buttapietra. Proseguono senza interruzioni le attività di prevenzione secondo le indicazioni regionali, con l’avvio di interventi di disinfestazione mirati e azioni porta a porta nei territori interessati, al fine di contenere la presenza di zanzare e tutelare la salute della comunità. Nessun paziente è allo stato attuale ricoverato. Si ricorda che la chikungunya non si trasmette da persona a persona, ma esclusivamente attraverso la puntura di zanzare del genere Aedes infette. È importante mantenere comportamenti di prevenzione per ridurre il rischio di punture di zanzara, come l’uso di repellenti cutanei anche durante il giorno, l’installazione di zanzariere alle finestre e porte e l’eliminazione delle raccolte di acqua stagnante dove le zanzare possono riprodursi. Sono inoltre partite ieri sera delle nuove attività di disinfestazione nell’area di Cadidavid. L’intervento si rende necessario, su richiesta giunta oggi dall’Azienda Ulss 9 Scaligera, al verificarsi di un nuovo caso. Il Sindaco di Verona ha pertanto emesso l’ordinanza necessaria per agevolare le attività di disinfestazione, che si oggi giovedì 18 settembre, e a seguire, venerdì 19 settembre.