Scuola e territorio, una Bell’Impresa. Un progetto delle cooperative scolastiche in 13 comuni veronesi Per il contrasto della povertà educativa minorile. Capofila la cooperativa Hermete

Oltre 2 mila studentesse e studenti coinvolti in 13 comuni scaligeri. Circa 1.700 genitori raggiunti e 300 docenti resi protagonisti e partecipi in un progetto che mette al centro la cooperativa scolastica come incontro e lavoro di squadra tra scuole, famiglie, amministrazioni e realtà del territorio.
Il progetto Bell’Impresa! è a metà dell’opera. Selezionato dall’impresa sociale “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, e realizzato con capofila la Cooperativa Hermete in collaborazione con l’Ong Progettomondo, Università di Verona, l’associazione Le Fate, Fondazione Edulife, Irecoop Veneto, Valpolicella Benaco Banca e il servizio educativo territoriale del distretto 4 dell’ Ulss9 proseguirà fino a febbraio del 2024, ma i primi due anni di attività sono stati raccontati ieri al polo universitario Santa Marta per fare un primo bilancio.
“Il nostro obiettivo è sviluppare l’imprenditività, insegnare a bambine e ragazzi come trasformare le idee in azioni, unendo la formazione scolastica all’esperienza reale”, dice Simone Perina, presidente di Hermete.
Corresponsabilità e coprogettazione sono le parole chiave del progetto, come evidenzia la coordinatrice del progetto, Michela Cona. “Cooperativa significa uguaglianza, democrazia. Si tiene conto delle idee di tutti, ma al contempo si valorizzano le singole competenze mettendole a favore del gruppo. Ciascuna cooperativa è diversa, unica, in attinenza alle necessità e risorse del territorio in cui si colloca. Qualcuna ha sviluppato una collaborazione con la biblioteca comunale, altre si sono messe in rete con l’associazione locale durante le sagre. C’è chi ha voluto abbellire rotatorie e il giardino di una villa, e chi ha scelto di creare una rappresentazione all’aperto in un luogo disastrato, per lanciare il messaggio forte che sono le persone a cambiare i luoghi”.
“Si parla molto di comunità educanti e a Verona ci sono tutti gli ingredienti per procedere al meglio su questo fronte”, assicura il sociologo Flaviano Zandonai.
“La prima creazione di comunità è il coinvolgimento dei genitori, sfidandoli a essere partner di un progetto educativo che genera la vita dei nostri ragazzi”, dichiara il sindaco di Verona, Damiano Tommasi. “Anche in una scuola pubblica con le su regole e le sue competenze, bisogna trovare il modo di collimare con l’impresa che c’è in ciascuno. Il programma da rispettare non può essere un limite alla creatività né tantomeno portare a un giudizio su bambini e bambine. Piuttosto bisogna giocare sulla passione di chi si mette in gioco per fare emergere protagonismo e competenze relazionali”.
Oltre a Peri, istituti e comuni coinvolti sono quelli di Vigasio, Bussolengo, San Pietro In Cariano, Fumane, Garda, Peschiera del Garda, Sona, Sant’Ambrogio di Valpolicella, Pescantina, Marano di Valpolicella, Sant’Anna d’Alfaedo, Dolcè e Brentino-Belluno.
In tutto studenti e studentesse raggiunti dal progetto sono 2.035, di cui 1.061 delle scuole primarie e 974 delle medie. Sono stati realizzati 44 eventi locali in cui le 16 cooperative scolastiche si sono aperte al territorio e alla comunità, entrando in relazione con altre cooperative, istituzioni e associazioni locali, e durante l’estate si sono svolti 4 campi esperienziali.