Seppelliva le vittime, tutte donne, nei campi dietro casa e nel 1994 venne arrestato e condannato all’ergastolo. Gli avvocati di Gianfranco Stevanin, il “mostro di Terrazzo” condannato all’ergastolo per violenza sessuale, omicidio e occultamento dei cadaveri di almeno sette donne, hanno chiesto al noto psichiatra Alessandro Meluzzi una consulenza. L’obiettivo è poter poi chiedere permessi premio di uscita dal carcere di Bollate, dove è recluso.
L’istanza è stata avanzata al Tribunale di Sorveglianza di Milano dall’avvocato Francesco D’Andria, difensore di Stevanin, che oggi ha 62 anni e sarebbe un “detenuto modello”. “Se c’è uno psichiatra libero dai preconcetti – ha affermato il legale – è proprio lui”.
Una precedente richiesta di permesso era stata presentata e respinta nel 2017, quando una perizia della Casa di reclusione di Milano aveva definito quella di Stevanin “una personalità oscillante tra il narcisistico e l’istrionico, che mira a una realizzazione delle sue spinte, con dispregio della realtà e delle vite degli altri”. Secondo D’Andria, invece, “Stevanin non è un mostro ma un essere umano e, se gli psichiatri confermeranno che non è più pericoloso, merita di ottenere i primi permessi premio per uscire dal carcere”.
In carcere a Bollate ha frequentato corsi per fare il giardiniere. A Terrazzo la casa “degli orrori” è stata abbattuta, il campo completamente dissodato. Resta solo la rimessa, il capanno degli attrezzi dove i carabinieri scoprirono montagne di materiale pornografico e una scatola con i peli pubici delle vittime. Stevanin è in carcere da quasi 30 anni.