Accordo Ammann, la Fiom non firma. L’azienda ha scelto di delocalizzare la produzione in Turchia. Licenziati 26 dipendenti

È stato concluso un accordo tra Ammann Italy, assistita da Confindustria Verona, e la Rappresentanza Sindacale Unitaria (RSU) aziendale per la gestione della procedura di licenziamento collettivo avviata sullo stabilimento di Bussolengo. L’accordo chiude una lunga fase di confronto tra azienda e parti sindacali che si protraeva da aprile. Al centro i 28 lavoratori della produzione e del magazzino dello stabilimento veronese ritenuti in esubero dall’azienda in seguito all’avvio di una riorganizzazione motivata dalle difficoltà di mercato. I lavoratori interessati dall’accordo sono oggi 19, al netto delle fuoriuscite già intervenute. L’accordo prevede 3 ricollocazioni in altre funzioni aziendali e un incentivo all’esodo per le uscite volontarie dei lavoratori. È stata ribadita la disponibilità delle politiche attive del lavoro regionali che dovessero rivelarsi necessarie ad agevolare il ricollocamento. L’accordo tra azienda e Rsu sancisce a seguito della scelta aziendale di delocalizzare in Turchia la produzione, il licenziamento dei dipendenti rimasti in produzione, ad eccezione appunto di 3 lavoratori che saranno ricollocati internamente. La Fiom-Cgil di Verona ha deciso di non sottoscrivere l’accordo ed invita tutti i lavoratori coinvolti ad agire per le vie legali, offrendo loro la piena assistenza per l’impugnazione dei licenziamenti, attraverso i propri uffici legali. «Si chiude nel peggiore dei modi questa vertenza, iniziata nel mese di aprile di quest’anno con la dichiarazione di 64 esuberi su 157 dipendenti totali. Come Fiom-Cgil di Verona abbiamo provato tutte le strade percorribili per trovare delle soluzioni che potessero sostenere i lavoratori e le lavoratrici e diminuire l’impatto sociale causato da una scellerata scelta di delocalizzare gli impianti da parte della proprietà, ma purtroppo ci siamo scontrati contro l’inflessibilità aziendale e l’inefficace mediazione regionale. Oggi si scrive una pagina triste, in quanto questo accordo non prevede nessun utilizzo degli ammortizzatori sociali per evitare licenziamenti unilaterali, non prevede alcun piano industriale per la garanzia del futuro dello stabilimento, non prevede alcun progetto formativo per aiutare la ricollocazione interna e/o esterna dei lavoratori coinvolti, ma sancisce unicamente il licenziamento di 26 dipendenti e il solo riconoscimento ad ognuno dei 26 coinvolti di un incentivo economico per l’accettazione del licenziamento. Come Fiom-Cgil di Verona metteremo a disposizione dei lavoratori coinvolti i nostri uffici legali per l’impugnazione dei licenziamenti, in quanto riteniamo che questo accordo sia fortemente penalizzante e chiediamo alle autorità competenti di fare chiarezza in merito alla gestione di precedenti licenziamenti, effettuati durante questi mesi, già oggetto di una nostra segnalazione nelle scorse settimane.» ha dichiarato la Fiom-Cgil di Verona alla fine dell’incontro odierno.