Aglietti cerca le soluzioni del rebus. SERIE B. Parola d’ordine, archiviare il Lecce Il problema del gol è evidente, la chiave è Djordjevic, aspettando Ciciretti e Giaccherini

Inizia una nuova settimana a Veronello, tutti agli ordini di mister Aglietti a leccarsi le ferite dopo la bruciante sconfitta contro il Lecce maturata allo scadere. Chievo sprecone che riprende da dove aveva lasciato dopo la pausa forzata causa rinvio della partita contro Mimmo Di Carlo e il suo Vicenza. Due punti lasciati a Pordenone dopo il pareggio di Musiolik al minuto 92, un punto perso al goal di Falco al 93’. Eppure in entrambe le partite, dopo il filotto di quattro vittorie consecutive, i gialloblu hanno continuato ad esprimere lo stesso bel gioco, con dettami precisi schierati in un 4-4-2 diventato ormai diktat ufficiale da seguire. Il campionato va veloce, sabato c’è la delicata trasferta di Frosinone.
COSA VA
Il Chievo ha dimostrato di saper gestire bene il pallone, con il playmaker Palmiero, coadiuvato da Obi o da Viviani. Il campo viene sfruttato spesso in ampiezza servendosi dei due terzini, su tutti Mogos che con la sua stazza e l’incessante corsa si propone spesso in avanti. Aglietti ha inoltre trovato la quadra del cerchio con la nuova coppia di centrali tutta francese Leverbe-Gigliotti, piedi buoni ed esperienza al servizio dei compagni, come testimonia il secondo posto nella classifica per goal subiti, sei su otto partite disputate. L’inizio di stagione ha poi consacrato definitivamente il nuovo leader tecnico, quel Garritano che con il goal seppur inutile contro il Lecce si è portato a quota 4 centri in campionato, capocannoniere della squadra. Di goal invece ne fa meno Fabbro, ma in lui si è trovato il nuovo Meggiorini per sacrificio e corsa, troppo prezioso e inamovibile nello scacchiere gialloblu.
COSA NON VA
Proprio l’attacco è la nota negativa che il Chievo si porta ormai dietro da troppe stagioni. Dopo capitan Pellissier e Inglese sul mercato non si è più trovato un degno sostituto che garantisca almeno 10 goal a stagione. Djordjevic non si sta dimostrando l’attaccante prolifico delle annate al Nantes, a 33 anni e con un ingaggio da top player rischia di diventare più un peso che una risorsa. Il giovane De Luca prelevato dal Torino deve farsi ancora le ossa, la carta Margiotta pescata dalla lista svincolati è ancora tutta da scoprire. Si prenda da esempio il parco attaccanti del Lecce vittorioso al Bentegodi, con Coda, Pettinari, l’ex Stepinski, Falco e Mancosu: ci si aspetta molto da Ciciretti e Giaccherini, in grado di alzare il tasso tecnico della squadra ma ancora a fari spenti tra condizione fisica precaria e infortuni.
Jacopo Segalotto