Andrà tutto bene (come 7 mesi fa)? Ancora divieti e nessun aiuto

Siamo alle prove generali di lock­­down. Lo abbiamo scritto ieri prima che venisse emanato il famigerato dpcm, lo ripetiamo oggi che scorrendolo tro­­viamo le stesse storture di primavera. Si impone la chiusura a mezzanotte a ristoranti e bar (per quest’ultimi vige l’ob­­­­bligo dopo le 21 di servire solo i clienti seduti al tavolo) ma non si prevedono ristori e­co­nomici per un settore che ancora stenta a riprendersi dal­la prima batosta. Si vieta la partitella a calcio e a basket tra amici, ma se le squadre so­no iscritte a una qualsiasi federazione dilettantistica (3-4 allenamenti alla settimana più la partita) allora possono giocare ché il rischio contagio si abbassa notevolmente, si ca­pisce. Pri­ma il governo fa circolare scientemente la possibilità di vietare i raduni casalinghi, poi per passare per buo­no rivolge una sem­plice “raccomandazione”, ma ormai il ministro della Sa­lute, in di­retta Rai, ha già in­vitato la popolazione a denunciare il vicino che ospita nel salotto più di cinque persone. E’ poi scattato il noto rimpallo di responsabilità tra governo e Re­gioni e gli uni incolperanno gli altri nel caso la situazione peggiorasse. Speriamo di sbagliarci, ovviamente, ma ci pare un film già visto di recente.