Il 97% è asintomatico: il dato veneto parla chiaro. Zaia agli esperti: “Spiegateci il perché…” Il governatore: “Attenzione alta, ma da noi in questo momento non c’è alcuna emergenza sanitaria”. La quasi totalità di chi contrae il virus non se ne accorge e pochi lo trasmettono. La Regione è una delle pochissime ad aver adeguato i posti disponibili in terapia intensiva

Il tono è pacato, ma il mes­sag­­gio è diretto. “Ci voleva buon­senso nel costruire il dpcm. L’a­vevamo chiesto come Re­gio­ni, ma il governo non ha ac­colto le nostre os­ser­va­zioni”. Luca Zaia a­na­lizza i prov­­vedimenti adottati dal­l’e­se­cutivo e non na­sconde la pro­pria insod­di­s­fazione. Il presidente del Ve­neto fa al­cuni esempi: “Chi ha il ma­trimonio tra qualche gior­no come fa a rispettare quei nu­meri (al massimo 30 par­teci­panti, ndr)? E i locali, con i limiti at­tuali, rischiano grosso a livello economico, di conse­guenza ci vorrebbe una re­mu­nerazione per i sacrifici che vengono ri­chie­sti. Ricor­diamo che la salute è anche lavoro per i cit­ta­dini”. L’ap­pello, al momento, è rimasto lettera morta. Ana­lizziamo il bollettino quoti­dia­no. Nelle ultime 24 ore il Ve­neto ha registrato 485 nuovi contagi e 7 vittime. Stabile il dato delle terapie intensive: 41. In iso­lamento domiciliare (dato che si impenna, dato il nu­me­ro elevatissimo di tam­po­ni) ci sono 11.683 persone (+664 rispetto a ieri), delle quali 3.705 positive: significa che un quarto delle persone co­stret­­te a restare in casa non ha nulla. “Bisogna evitare la psicosi e un nuovo lock­down”, ha commentato Zaia, il quale comunque non ha vo­luto minimizzare la situa­zione: “E’ vero che il 97% dei veneti non ha sintomi, ma è altrettanto vero che giocare alla roulette russa è molto pe­ricoloso. In ogni caso chiedo agli scienziati di spiegarci il dato del 97% degli asinto­ma­tici: cosa significa?”. Poi Zaia svela un retroscena sul con­fronto col governo: “Ci ave­va­no proposto l’utilizzo dei brac­cialetti per la biosorve­glian­za, ma le Regioni hanno detto no”. Il governatore comunque ha invitato a continuare a in­dossare la mascherina, “per­­ché anche se la situa­zio­ne è sotto controllo un po’ di pres­sione sugli ospedali co­min­cia a sentirsi”. Capitolo scuola e trasporti. “Pongo una que­stione: non vale la pena di ragionare sulla didattica a di­stanza, specie negli ul­­timi tre anni delle superiori vi­sta la situazione dei trasporti pub­blici? Penso a una di­dattica alternata, un po’ a casa e un po’ a scuola. Al ministro Az­zo­­lina l’idea non piace? Ma­gari dovrà chiudere tutto, ve­dre­mo cosa suc­ce­de­rà in fu­turo”. Intanto il Veneto, as­sieme al Friuli Venezia Giulia e alla Valle d’Aosta, è l’unica regione ad aver centrato e superato l’obiettivo posto dal governo di 14 posti in terapia in­ten­siva ogni 100 mila abi­tan­ti.