Astrazeneca, un’altra vittima a Biella La Procura apre un’inchiesta, “...ma non c’è correlazione tra il vaccino e questa morte”

La procura di Biella ha aperto un procedimento penale per omicidio colposo contro ignoti e disposto il sequestro preventivo d’urgenza sul tutto il territorio nazionale del lotto Abv5811 del vaccino Astrazeneca cui apparteneva la fiala di vaccino somministrata a Sandro Tognatti, il docente biellese deceduto il giorno dopo essersi sottoposto a vaccino.

″Il provvedimento cautelare – spiega la procura – è stato attuato in quanto, sebbene allo stato non vi sia alcuna evidenza scientifica che permetta stabilire con certezza la sussistenza di fattori causali o concausali tra la somministrazione del vaccino AstraZeneca e il decesso di Sandro Tognatti, tuttavia, la concomitanza temporale tra il decesso e la somministrazione del vaccino, unitamente all’assenza di patologie pregresse o concomitanti ‘gravi’ non può escludere, allo stato, la sussistenza di nesso eziologico tra i due fenomeni e la conseguente ravvisabilità del delitto ipotizzato″⁣.

″L’accertamento della sussistenza di tale nesso eziologico – prosegue la procura – richiede necessariamente l’espletamento di un’autopsia, la quale stabilirà le cause del decesso. Gli accertamenti, tuttavia, richiedono delle tempistiche che, seppur accelerate a fronte della gravità del fenomeno, non collimano con la campagna di vaccinazione, che è tutt’ora doverosamente in atto. Occorre quindi evitare che la prosecuzione delle relative somministrazioni sull’intero territorio nazionale possa causare ulteriori conseguenze (lesive o mortali) che vanno certamente evitate finché non si raggiunge completa certezza in ordine alla non riconducibilità del decesso alla somministrazione″⁣.

“C’è purtroppo una brutta notizia oggi. La procura di Biella ci ha inviato i Nas e ha bloccato un ulteriore lotto di AstraZeneca, è quello bloccato ieri in Piemonte”. Lo ha detto il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, oggi in conferenza stampa dalla sede della Protezione Civile regionale. ”È un altro duro colpo, la campagna vaccinale è messa a dura prova”, continua Zaia, mentre l’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin chiarisce che il lotto in questione è l’AZ5811, di cui in Veneto sono arrivate 41.300 dosi, di cui 20.952 sono gia’ state usate e le restanti 20.348 sono ora bloccate. “Bisogna fare veloci, se il vaccino è causa o concausa della morte o se non c’entra niente lo dobbiamo scoprire velocemente”, conclude Zaia.