Bisignani, Tosi “il russo” e il nemico Salvini

Luigi Bisignani, l’“uomo che sussurra ai potenti”, riporta sul quotidiano Libero un aneddoto curioso che riguarderebbe l’ex sindaco To­si. Il giornalista e manager, a fine anni ’70 portavoce del ministro del Tesoro e poi dei Lavori Pubblici Gae­tano Stammati, e divenuto uno dei personaggi più influenti della politica italiana, parla del “caso Savoini”, ovvero del presunto fi­nan­ziamento illecito della Russia alla Lega: 65 milioni per le elezioni europee di maggio in cambio di 3 tonnellate di petrolio da piazzare all’Eni (che ha subito smentito), per un valore di un miliardo e mezzo di euro. L’indagine farà il suo corso. «A Mosca, Savo, come lo chiamano in via Bellerio» scrive Bisignani «ha un nemico potente, Antonio Fallico (presidente di Banca Intesa Russia e presidente del Forum Eurasiatico, ndr), siciliano di Bronte, ex comunista, da sempre nella capitale russa, il quale però si era fatto in quattro per accreditare al Cremlino Flavio Tosi, avversario storico di Salvini». La fonte è più che autorevole, ma ovviamente non sappiamo se tutto corrisponda al vero. Strappa però un sorriso l’immagine di Tosi e Salvini che sgomitano per entrare nelle grazie di Putin. Il resto è storia.