Boccioni, il percorso della memoria E’ in una stradina di campagna alla Sorte (Chievo), che morì il grande artista

È in una stradina di campagna (oggi via Boscomantico), nei pressi della località La Sorte che, mercoledì 16 agosto 1916, il pittore e scultore Umberto Boccioni (nato a Reggio Calabria il 19 ottobre 1882), autorevole esponente del Futurismo (movimento letterario, artistico e politico, fondato nel 1909 dallo scrittore, poeta e drammaturgo Filippo Tommaso Marinetti) nonché richiamato alle armi dal 24 luglio 1916 quale artigliere nel 29° Reggimento d’Artiglieria da Campagna allora di stanza a Chievo, cadde dalla propria cavalla che s’era imbizzarrita impennandosi. Il cavaliere, poco esperto, venne disarcionato e batté violentemente la testa a terra, svenendo e stando con un piede impigliato in una staffa.
L’artista morì alle prime luci del 17 agosto 1916. Sua madre, Cecilia Forlani, al ricevere la tragica notizia della scomparsa del figlio, rimase paralizzata e non parlò più per il resto della sua vita.
In seguito, sul luogo della disgrazia, venne collocato una sorta di cenotafio, restaurato ed integrato da altri elementi commemorativi nel 2016, per duraturo ricordo dell’artista. La lapide riporta la scritta: “Qui Umberto Boccioni artista e soldato d’Italia trovava la morte 16 – VIII – 1916”.
Un’altra “fermata” del “percorso della memoria” riguardante Umberto Boccioni è la sua stessa tomba, nel secondo campo del Cimitero Monumentale di Verona (per la precisione, zona: Reparto 14 – Interco-lunnio – C.N.; manufatto: loculo – nr. 0014). Il marmo sancisce per i posteri: “Boccioni artista e soldato che alla patria volontario sacrificò vita e gloria”.
Umberto riposa accanto all’amata madre, Cecilia Boccioni Forlani, ricordata così nell’epigrafe dettata dalla figlia Amelia (che, sposata con Guido Callegari, viveva a Verona): “O mamma adorata / la morte di tuo figlio / che ti riposa accanto / spense in te per due lustri / moto e parola / non lo spirito vegliante / in tragico silenzio. / Tua figlia”.
I due loculi riportano sui bordi note superstiti a penna e matita (da salvaguardare) di tanti visitatori, compresi personaggi illustri, che si sono recati vengono tuttora in commossa visita ed in ispirato pellegrinaggio. Sarebbero opportuni adeguate indicazioni per agevolare eventuali “cercatori” delle tombe di Boccioni e della madre.
Il tragitto veronese sulle tracce del futurista Umberto Boccioni può concludersi con un filone artistico “alternativo”. Quello pregnante del murales dedicato al Futurismo ed a Boccioni, realizzato da Eye Lab Design (Street Art, Murales and Graffiti in Verona. Spray passion since 1996, www.eyelabdesign.com) in stradone Santa Lucia, a Verona, dove campeggia un penetrante ritratto di Boccioni ispirato alla foto del 1913 di Emilio Sommariva.
La pittura murale a tema è il dulcis in fundo d’una sorta di “viaggio nel tempo”, un itinerario in tre tap-pe che costituirebbe un progetto di promozione culturale valorizzato, coordinato e pubblicizzato dalle circoscrizioni competenti (3^, 4^ e 7^), dal Comune di Verona e da quanti sentano pulsare bene il Futurismo d’Umberto Boccioni e non solo…