Borini, un cavallo di ritorno. Attacco, rivoluzione totale. Via Henry, Lasagna, Djuric? Nessuno incedibile, ora Sogliano cerca di stringere i tempi

Dieci giorni al gong che sancirà l’inizio di una sessione di mercato nella quale, in un modo o nell’altro, l’Hellas Verona dovrà essere protagonista. Non è ancora chiaro con quali modalità: sarà una campagna acquisti di “fantasia”, nel quale si punterà soprattutto su prestiti secchi o al massimo con opzione, o si deciderà di investire per dare forza all’operazione rimonta?

Occhi sull’attacco: c’è un nome caldo
Il reparto che più di ogni altro potrebbe uscire rivoluzionato dal lavoro che i dirigenti condurranno nelle prossime settimane è l’attacco. Il primo arrivo potrebbe essere un ritorno di fiamma, perché Borini è stato proposto – il suo agente è stato avvistato in sede un paio di settimane fa – e la sua candidatura incontra il favore di tutta l’area tecnica. C’è però da convincere il Karagumruk, club proprietario del suo cartellino: le iniziali resistenze dei turchi potrebbero essere ammorbidite dall’imminente scadenza (giugno 2023) del contratto dell’ex Milan. Tra i possibili arrivi anche quello di Vignato, dal Bologna, nell’ambito dell’affare Doig. Sembra sfumato Caputo, destinato all’Empoli.

Capitolo uscite: tanti candidati, nessuno è incedibile
La lista dei possibili partenti è nutrita: Henry non s’è acclimatato e potrebbe cambiare casacca (sfumato l’affare con la Samp ci pensa lo Spezia), al pari di Lasagna, finito nel mirino della Cremonese. E di Djuric, destinato alla Salernitana. Da non scartare a priori l’ipotesi di una cessione eccellente per finanziare il mercato in entrata: Ilic ha tanti estimatori (tra cui la Lazio di Lotito), Tamèze è un profilo attenzionato da diverse big. E Doig? Difficile una sua partenza a gennaio, ma non è escluso che già nelle prossime settimane si possa impostare la sua uscita in estate.

Fabio Ridolfi