Ranghino e Orazi, niente doping! Di Raffaele Tomelleri

Antapentan. E’ il nome di un farmaco proibito trovato nelle urine di Angelo Orazi e Roberto Ranghino (nella foto), colonne del Verona anni ‘70. Il controllo antidoping avvenne al termine di Napoli-Verona, finita 1-1, il 23 aprile del ‘72. E’ subito choc, negli ambienti calcistici. “I due rischiano la squalifica, ma potrebbe essere punito anche il Verona”, scrivono i giornali.
LA LINEA DIFENSIVA. Saverio Garonzi e Giancarlo Fiumi, suo scudiero, studiano la linea difensiva. Parlano con i legali, interrogano il medico sociale dottor Serra, ascoltano il parere dei giocatori. Il caso fa discutere, soprattutto per le conseguenze che potrebbe avere in sede Disciplinare.
DAVANTI ALLA DISCIPLINARE. Il processo è fissato per il 22 giugno. Ranghino e Orazi raggiungono Milano assieme al presidente Garonzi e al dottor Serra, per essere ascoltati dalla Disciplinare. Un lungo interrogatorio, cui segue quello del presidente e del dottor Serra, il medico sociale. La sentenza, dopo molte ore di camera di consiglio, alle 18.30. “Ranghino e Orazi sono stati prosciolti dall’accusa di doping. Il medico sociale dottor Serra è stato invece inibito per sei mesi”.
Il presidente Garonzi annuncia “ricorso alla Caf per il dottor Serra”.
LA DIFESA DEI GIOCATORI. “C’è stato un errore involontario – ha spiegato Ranghino – ci hanno dato un medicinale al posto di un altro e per puro caso questo figurava nell’elenco delle sostanze proibite. Io non discuto mai col medico di quanto mi somministra. In quel caso avevo bisogno di un antireumatico e ho assunto quella pastiglia che poi ho saputo essere Antapentan. Mi spiace per il dottor Serra, che è anche un nostro amico e che non ha colpe dell’accaduto”.
Analogo l’intervento di Orazi: “Noi giocatori non possiamo discutere col medico, è lui il responsabile e noi ci fidiamo della sua competenza. Vorrà dire che d’ora in poi staremo molto attenti a quanto ci verrà somministrato, sia per bocca sia per iniezione o altro…”.
LA CAUSA. La Disciplinare, come detto, squalificò per 6 mesi il dottor Serra, come responsabile sanitario della società. In realtà, venne verificato che si era trattato di uno scambio di flaconi, del tutto involontario. Per cui ai giocatori era stato somministrato Antapentan, in luogo di altro medicinale consentito. Garonzi tirò un sospiro di sollievo. “No gh’emo bisogno de gnente, noialtri.. Semo forti.”